Sulla prima pagina del sito di “Repubblica” www.repubblica.it c’e’ l’ultimo urlo: l’articolo stà tra gli oscar 2005 e Naomi Campbel

“Il bello delle grotte (Natura nuda)”: questo il titolo dell’iniziativa promossa da un famoso centro di Costacciaro, che offre ai navigatori del sito una visita molto speciale all’interno delle grotte del Parco di Monte Cucco. Dieci modelle senza veli guidano il visitatore virtuale alla scoperta delle grotte che si estendono per oltre 30 chilometri sotto il monte, al confine fra Umbria e Marche.
N.d.R. Senza commenti
Siamo arrivati a lunedì e la notizia fa eco e rimbomba da tutte le parti. Una associazione di Gubbio, “Liberamente”, quella che si era anche opposta alle veline quando erano venute a fare una trasmissione in Umbria se l’è proprio presa, montando su un casino, l’immagine femminile svilita e tricche e tracche, per fortuna che si chiamano “Liberamente”, per me possono anche cambiare nome in “Talebanamente”. L’assessore al turismo della regione anche lei a bacchettare il CENS di Costacciaro per le foto “scandalo”, appellandosi al fatto che il sito e il CENS prendono fondi per la didattica e sul sito si dovrebbero trovare notizie didattiche e scientifiche piuttosto che donnine discinte.
Gli articoli meno intelligenti li troviamo su parecchi siti on-line: Il TGCOM: Gubbio: nude alla grotta, censurate
La Repubblica: Modelle nude nella grotta
Il resto del Carlino: Grotte sexy a Monte Cucco Nudi artistici sulle stalattiti e con lo stesso titolo e articolo anche “Il Giorno“, “La Nazione” e “Quotidiano nazionale“.
Sulla carta, questa mattina un articolo a pagina piena sul Corriere dell’Umbria nella cronaca regionale.
Sulla lista di speleologia speleo.it pareri discordanti, anche perchè, come ha ammesso candidamente Francesco Salvatori su qualche testata giornalistica, quelle foto vengono dalla Svizzera e girano da una trentina di anni ai nostri raduni. Una speleologa svizzera ci informa che le foto sono degli anni ’70 e furono scattate dal fotografo Pierre Strinati per la biblioteca della Società Svizzera di Speleologia in grotte svizzere, pubblicate anche in forma di cartoline in occasione dell’uscita del suo libro “«Clair de roche» nel 1981.
Morale della favola, gli “innovativi” speleologi di Costacciaro sono stati costretti a togliere le foto. Noi gli diamo torto per una etica speleologica, perchè non deve essere questa la via per rilanciare la speleologia e per richiamare l’attenzione della gente, ma un pò di ragione potrebbero pure avercela, sono stati attaccati sul piano morale, l’immagine della donna oggetto, il cattivo gusto, mentre guardando la televisione ci sbattono in faccia tette e culi, non sò cosa sia tutto questo moralismo intorno a delle foto che non hanno niente di volgare.
Morale dell’altra favola: la grotta di monte Cucco continua ad essere chiusa agli speleologi, io l’ultima volta che ci sono andato avevo tutti i capelli ed ero fidanzato, fresco di corso, nel 1991. Dopo quattordici anni vorrei avere il diritto di speleologo di andare in grotta, con o senza modelle.

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