Intervento alla Speluga di Spinei n. c. 374 V-Vr, contrada Spinelli, Comune di Erbezzo (Verona), Monti Lessini.

Giornate “Puliamo il Buio 2006”:
- venerdì 22, sabato 23, domenica 24 settembre 2006 in concomitanza con “PIM 2006”;
- sabato 7, domenica 8 ottobre 2006.

Coordinatore: Marco Casali (Gruppo Amici della Montagna, Verona)

Gruppi partecipanti: Gruppo Amici della Montagna; Gruppo Attività Speleologica Veronese; Gruppo Grotte Falchi; Centro Ricerche Naturalistiche Monti Lessini; Gruppo Speleologico Montecchia; Unione Speleologica Veronese; C.N.S.A.S. VI^ Zona Veneto – Trentino Alto adige, Stazione di Verona.
Il totale degli speleo coinvolti nelle operazioni di pulizia è stato di 54 presenze.
 
Descrizione della grotta 

La grotta si apre ad un’ altitudine di 929 mt s.l.m. appena sotto il Parco Naturale della Lessinia, in contrada Spinelli, nel Comune di Erbezzo.
La cavità è formata da un  pozzo di 46 mt, intervallato da un primo terrazzino a scivolo, a 3/4′ da un’altro terrazzino e da una sala finale molto bella e concrezionata.
La cavità è completamente fuori asse (dall’entrata al fondo circa 10 -15 mt verso nord) ed è stata usata in passato, come discarica di rifiuti di ogni genere fra cui resti animali, che interessano i terrazzini ed il fondo, dove è presente il deposito vero e proprio.
Per l’attuazione e l’organizzazione  del progetto di pulizia sono servite 5 giornate preparatorie in date antecedenti al PiB: 
– produrre un documento fotografico per rendersi conto del lavoro da svolgere;
– tre delle quali  per la messa in opera del riarmo in sicurezza della progressione della grotta e nello stesso tempo per fissare tre paranchi e tre teleferiche, dislocate:
– una all’esterno per portare i contenitori tubolari e bidoni al container dell’AMIA;
– una sullo scivolo da 15 metri;
– l’altra dal fondo al terrazzino soprastante, di circa una ventina di metri, servita da una carrucola che consente il recupero dei rifiuti deviandoli su una tratta longilinea;
– la quinta uscita è servita per produrre il documentario andato in onda domenica alle ore 11 su RAI 3, nella trasmissione “Ambiente Italia”, nella quale si è visto il degrado ambientale di questo ipogeo carsico.

Il 22, 23, 24 settembre sono stati recuperati 2.750 kg di rifiuti contenuti in circa 130 sacchi neri.
Ai tre giorni hanno partecipato alle operazioni di pulizia 49 speleologi veronesi.
Il 7, 8 ottobre abbiamo proseguito la pulizia e alla sera della domenica si sono contati ben 48 sacchi neri, per un peso complessivo di 720 kg di rifiuti, che portano ad un totale di 3.470 kg.
Alle restanti due giornate hanno partecipato alle operazioni di pulizia  27 speleologi veronesi.
Complessivamente nelle 5 giornate di pulizia hanno collaborato ben 54 speleologi veronesi.

Il recupero è stato laborioso per la conformazione della grotta.
 

Modalità del recupero dei rifiuti.

E’ stato predisposto un paranco esterno per l’estrazione dei fusti, con la messa in opera di una carrucola ad alto carico, la quale viene aiutata da una carrucola minitraxion fissata sulla roccia a 4 metri di distanza.  In questo punto sono impiegati 3 operatori che recuperano ed uno che stacca il fusto in uscita.  Questo contenitore viene affidato ad altri due operatori che lo fissano su un’altra teleferica posizionata su tre alberi e lo calano al container di deposito, dove altri 2 operatori lo staccano e lo svuotano.
Alla base del 1° pozzo è posizionato uno speleo che ha il compito di seguire l’operazione d’uscita del fusto, assicurandolo con  una corda guida, per evitare che vada a sbattere contro le pareti del fusoide. In questo punto parte uno scivolo lungo una quindicina di metri, con una pendenza di 45°, che scarica parecchio e su cui, a sinistra, è issata una teleferica con una carrucola che lo percorre per tutta la sua lunghezza.
Questa corda ha lo scopo di tenere i contenitori da recuperare, lontano dal terreno sottostante evitando spiacevoli conseguenze.
Sulla parte iniziale dello scivolo, è stata fissata una carrucola da alto carico, per permettere il recupero del materiale dalla teleferica, qui sono posizionati 2 operatori. Un centro pozzo, con carrucola da alto carico, è stato fissato alla fine dello scivolo, sul meandro che da sul 2° terrazzino, a 20 mt di profondità. In questo punto sono impegnati  due operatori nelle operazioni di distacco del fusto dal centro pozzo ed attacco dello stesso sulla teleferica. Dal fondo al 2° terrazzino è fissata una teleferica di circa una ventina di metri, servita da una carrucola, per permettere il recupero dei rifiuti deviando su una tratta longilinea. I recuperi vengono effettuati dal basso da 3 operatori  posizionati sul  2° terrazzino.
 I primi ad essere puliti sono stati lo scivolo di 15 metri, molto pericoloso per la caduta di sassi, il terrazzino sottostante e il fondo parzialmente.
Il Comune di Erbezzo si è occupato dello smaltimento dei rifiuti, tramite l’AMIA di Verona e ha fornito gli strumenti necessari per depositare i rifiuti all’interno dei bidoni (pale, forche, rastrelli, sacchi neri e guanti grossi).
Il materiale da recuperare è stato molteplice e molto vario, si deve pensare che la grotta è stata soggetta a discarica per circa 40 anni, quindi possiamo immaginare che montagne di rifiuti ci potevano essere all’interno. Tra questi molti sacchetti contenenti immondizie e sacchi grossi, moltissime bottiglie di vetro integre e rotte, lampadine, ossa animali e una carogna in stato avanzato di decomposizione, batterie ormai disfatte dal tempo, materiali ferrosio (secchi, catini, scatolette, un fornello a tre fuochi, un elmetto italiano della prima guerra mondiale, ecc), 4 copertoni da trattore, spaghi per imballaggio, taniche di plastica, ecc.
Le giornate di sabato 7 e domenica 8 ottobre hanno permesso di finire la pulizia del fondo ed hanno sconvolto i piani di recupero sopra citati, per la mancanza di risorse umane, soprattutto nella giornata di sabato (8 il mattino e 12 il pomeriggio), nella quale sono stati recuperati ben 22 contenitori di rifiuti.
La pulizia è durata dalla mattina di Venerdì 22 settembre alla Domenica sera 24 settembre e dalla mattina di sabato 7 alla sera di domenica 8 ottobre, con il disarmo completo della cavità.

I ringraziamenti più sentiti vanno:

- Agli speleologi veronesi che hanno  permesso col loro impegno, la pulizia di questa grotta, preservando l’inquinamento delle falde acquifere e per renderla esplorabile anche alle generazioni future;
- al Parco Regionale della Lessinia che ci permetterà di coprire parte delle spese vive delle attrezzature impiegate in grotta. Materiali che alla fine delle tre giornate, non saranno più idonei per l’uso speleologico e quindi dovranno essere in gran parte sostituiti.
- al comune di Erbezzo  per la disponibilità e per averci fornito il container per lo stoccaggio dei rifiuti tramite l’AMIA di Verona ed il camioncino per gli altri due giorni;
- a Legambiente per la pubblicizzazione dell’evento;
- al proprietario del fondo e all’affittuario del terreno che ci hanno permesso di sfruttare il giardino e il parcheggio davanti la casa, come campo tende, ristoro e parcheggio per le nostre auto.

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