Notizia di Aleksandr Samorukov, addestratore degli esploratori del circolo de “POISK” e Tatjana Auderskaja, responsabile del circolo esperantista giovanile “Verdaĵo” Odessa, UCRAINA

Traduzione dall’esperanto di Gabriele Aquilina, gruppo Paclingvo

“Noi volentieri prenderemo contatto con altri gruppi che si interessano alla speleologia, alle cavità sotterranee e simili. L’indirizzo di posta elettronica del circolo è HYPERLINK mailto:samorukov@ukr.net samorukov@ukr.net”

La città di Odessa sorge su catacombe e su leggende. Davvero leggende e catacombe da noi sono inscindibili.
Sapete cosa sono le catacombe di Odessa? Niente a che vedere con le tombe. Si tratta di un sistema di gallerie, tunnel, rimasti dopo l’estrazione della pietra calcarea con cui è stata costruita la vecchia Odessa. Dunque, se così si può dire, sono il “negativo di Odessa”: la città è costruita di pietra, e sotto la città è restato un vuoto di uguale volume, il suo negativo sotterraneo. La lunghezza totale di questo labirinto totalmente caotico (poiché la pietra è stata prelevata in molti posti, lungo diverse direzioni, senza alcuno schema o piano) supera i duemila chilometri, di cui è stato mappato finora solo un terzo, circa la metà resta del tutto sconosciuto. Ci sono molte gallerie di cui c’è notizia ma che non sono mai state trovate. Molte ora sono piene d’acqua.
L’estrazione della pietra calcarea cominciò negli anni ’20 dell’Ottocento, poco dopo la fondazione di Odessa nel 1794, ed è continuata fino agli anni ’60 del Novecento. Le pietre venivano tagliate con seghe e i blocchi venivano trasportati con carri trainati da cavalli. Nei corridoi più larghi ancora si vedono le profonde tracce delle ruote sul suolo. E sui muri di tanto in tanto appaiono disegni, alcuni di cento anni fa, altri più recenti…
Già a metà del XIX secolo delle persone iniziarono ad abitare nelle parti abbandonate della miniera. Dapprima erano minatori, che si alloggiavano vicino al “posto di lavoro”; poi li seguirono contrabbandieri, che portavano sotto terra merci oltre i limiti del “porto franco” (la zona non soggetta a dogana); e durante il periodo tempestoso dell’inizio del Novecento qui si rifugiarono rivoluzionari e disertori di tutti gli eserciti.
Nel 1919 qui fu in funzione una tipografia sotterranea; nel 1941-1944, durante l’occupazione militare fascista di Odessa, nelle catacombe si trovavano scuole, fabbriche di munizioni, magazzini, stalle e alloggi di gruppi partigiani. Qui si nascondevano anche gli abitanti delle cae vicine durante i bombardamenti e gli attacchi militari. Nel periodo della guerra, tra il 1941 e il 1944, nelle catacombe alloggiarono, costantemente o temporaneamente, da cento a ventimila persone! Negli anni ’50 le catacombe di Odessa ospitarono magazzini, cantine per il vino e parcheggi di taxi; negli anni ’70-’90 apparvero coltivazioni di funghi. In quel tempo fu anche inaugurato il Museo delle Lotta Partigiana.
Ora le catacombe di Odessa appaiono come un labirinto di qualche chilometro di corridoi sotterranei, a volte alti e larghi fino a 3 x 4 metri, a volte passaggi piccoli 0,2 x 0,4 metri. Ci sono luoghi dove bisogna strisciare a quattro zampe; dove il fango copre il fondo; luoghi dove ci si sente minacciati da muri che sembrano “gravidi” o da soffitti convessi, gonfi per la pressione interna e pronti a cadere giù in ogni momento… Per lunghi anni si ammassarono nei corridoi gruppi di blocchi di pietra difettati. Con questi blocchi gli addetti alla sicurezza hanno fatto sostegni per le pareti “gravide”. Questo a volte aiuta, ma ogni tanto avvengono nelle catacombe crolli e smottamenti… Ma malgrado ciò, il luogo è sempre affascinante.
Comunque, le catacombe sono la leggenda di Odessa e il sogno dei ragazzi e delle ragazze della città. Per 200 anni si sono coperte di una aureola di leggende, racconti paurosi, ricordi gloriosi del tempo di guerra, quando qui si trovava il Movimento della Resistenza di Odessa – i gruppi partigiani… Affascina il segreto delle gallerie mai scoperte, del labirinto oscuro sotterraneo, che può portare ogni genere di sorpresa, dal tesoro prezioso alla morte solitaria nell’oscurità.
Certamente tesori non ne sono mai stati trovati, e da tempo nessuno muore per essersi smarrito, grazie alle squadre di soccorso. Ma l’emozione del rischio risveglia lo spirito e dà più colore alla vita. E per questo sempre nuove generazioni di giovani di Odessa vanno alle catacombe: per vedere, sentire, sperimentare, esplorare. Esplorare labirinti bui di pietra ed esplorare il labirinto della propria anima. La giovinezza ha bisogno di questo.
Nelle catacombe hanno luogo gare di orientamento, in cui vince chi riesce per primo a raggiungere una meta. A queste gare partecipano non solo persone di Odessa, ma anche di altre città. Ci sono anche delle ”basi” dove le squadre di partecipanti alloggiano per qualche giorno. Si portano il mangiare e l’acqua e raccolgono tutti i rifiuti in sacchi di plastica che riportano fuori; nelle catacombe la temperatura è sempre di +14° C, buio assoluto e totale assenza di microbi, che potrebbero far marcire i rifiuti. Quindi qui l’atmosfera è sterile, e i visitatori coscienzioni si preoccupano di mantenerla tale.
Non molte escursioni ufficiali e amanti solitari dell’avventura visitano le catacombe. Le esplora in modo sistematico solo il circolo ”POISK” (Ricerca, Esplorazione), fondato nel 1961. Per 40 anni hanno avuto luogo scoperte ed eventi unici, come, ad esempio, l’esplorazione della caverna ”Natalina”, lunga più di un chilometro; o la spedizione di tre giorni dal villaggio Nerubajskoje ad Odessa, quando si camminò per 20 km in superficie e più di 100 km sotto terra, tra i corridoi sotterranei.
Già la terza generazione di giovani viene al circolo.
Noi volentieri prenderemo contatto con altri gruppi che si interessano alla speleologia, alle cavità sotterranee e simili. L’indirizzo di posta elettronica del circolo è HYPERLINK mailto:samorukov@ukr.net samorukov@ukr.net

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