Grotta del Frassino - dalla pagina FB di Luana Aimar

50 km di grotte (e forse altrettanti da scoprire): il misterioso mondo sotterraneo del Parco Campo dei Fiori Le grotte sulla rivista del CAI di marzo 2025

Sulla Rivista del CAI n. 13, un bell’articolo di Luana Aimar e Antonio Premazzi, autori del libro “Panorami sotterranei. Viaggio alla scoperta delle Grotte del Campo dei Fiori”, ci porta alla scoperta di un mondo sotterraneo affascinante e ricco di storia esplorativa.

Il Monte Campo dei Fiori (1226 m), che si erge nella fascia prealpina lombarda, è costituito principalmente da rocce carbonatiche, stratificate in modo tale da aver dato origine a un sistema di cavità articolate e complesse. E spettacolari: ben 200 ingressi di grotte per uno sviluppo complessivo rilevato di circa 50 chilometri.

Le immagini che accompagnano il testo sono straordinarie: dalla galleria principale della Grotta Via col Vento a Remeron, dalla maiolica del Bus di Strii all’Abisso dei Ghiri, fino a molte altre ancora. Sono scorci che raccontano la bellezza e il mistero del sottosuolo.

Le prime esplorazioni – leggiamo nell’articolo – risalgono a 120 anni fa, favorite dalla relativa facilità di accesso di alcune cavità. Già nel 1900, Bertarelli scriveva delle prime discese nel Remeron. Da allora, le ricerche non si sono mai fermate.

Un momento di grande fervore esplorativo si ebbe negli anni ’70 grazie al Gruppo Speleologico CAI Varese, che si spinse per diverse migliaia di metri nella Grotta Marelli, nota nel suo primo tratto già dal 1914 e portata in quegli anni oltre i -500 m di profondità. E questa è solo una delle numerose cavità della zona.

Di recente, il Gruppo Speleologico CAI Varese ha raggiunto nuovi traguardi con l’esplorazione della Grotta Mattarelli, che si snoda per alcuni chilometri fino a una profondità di oltre 400 metri.

Oltre ai 50 km di grotte già conosciuti e mappati, scrivono gli autori, dello Speleo Club CAI Erba e della Federazione Speleologica Lombarda: e probabilmente ne esistono altrettanti ancora da scoprire, topografare e continuare a esplorare. Conoscere per tutelare, conoscere e far conoscere per proteggere.

Le fotografie di Luana Aimar rivelano i percorsi scavati dall’acqua e documentano con straordinaria precisione l’ambiente carsico, un ecosistema fragile e prezioso. Studiare e comprendere le grotte significa anche riconoscere l’importanza dell’acqua, una risorsa essenziale da preservare per il futuro.

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