Dal Blog Oxford University Press.

Paul G. Bahn, nel ricordare la terza edizione del suo volume “Immagini dell’Era Glaciale” riprende un articolo pubblicato il mese scorso sulla rivista americana Science.
E Scintilena ne aveva già dato evidenza con quest’altro articolo qua.
Gli articoli di Science riguardano l’attribuzione ai Neandenthaliani di alcune pitture impresse in grotte spagnole: questa specifica datazione sarebbe stata realizzata da esperti grazie all’impiego della tecnica di datazione radiometrica Uranio-Torio applicata ad incrostazioni calcitiche sovrapposte alle pitture stesse.
L’articolo di Science cita l’analisi di tre pitture situate rispettivamente a:
-La Pasiega (Cantabria) – motivo geometrico di colore rosso
-Maltravieso (Extremadura) – sagoma di una mano
-Ardales (Andalusia) – speleotema dipinto di rosso
I risultati di questa datazione sposterebbero le realizzazione delle più antiche vestigia rinvenute dell’arte iberica a 64 mila e ottocento anni fa.
E che precedono di almeno 20.000 anni l’arrivo dell’uomo Sapiens in Europa.
Paul G. Bahn nel suo articolo riporta che secondo una certa scuola di pensiero la rappresentazione di figure complesse come animali o figure umane – in altre parole figure a cui potere attribuire significati simbolici – sarebbe una prerogativa dell’uomo moderno – Homo Sapiens.
In base a questa nuova datazione, anche ai cugini Neanderthaliani possiamo pensare come a -diciamo così – “artisti più raffinati” di quanto immaginassimo.
Qui un breve video di quattro minuti su youtube.
Qui alcune foto di dettaglio.
Proseguono intanto le indagini in Francia alla grotta di La Roche-Cotard in cui fu trovata una scultura che rappresenta una faccia. Alcune datazioni ne posizionano la realizzazione a prima di 33 mila anni fa.

Per chi non avesse la fortuna di ammirarle di persona , la terza edizione del libro “Immagini dell’Era Glaciale” (Images of the Ice Age) di Paul G. Bahn da Oxford University Press riporta immagini impresse in grotte famose come Lascaux, Altamira, Chauvet, oltre che in altri siti meno famosi (anche all’aria aperta) sparsi in giro per il mondo. Inoltre foto di svariati pezzi artistici “portabili” come pezzi di ossa, corna, avorio e roccia prodotti negli stessi periodi in cui sono state dipinte le rocce nelle famose grotte .

Un recente articolo di Sergio Tranquilli su medesimi argomenti in italiano è su TvNumeriUno.

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