In vacanza in Versilia non capita tutti i giorni di trovarsi davanti alla Buca della Renara mentre in mezzo alla strada c’è Gigi Casati che scarica la sua macchina di materiali da portare dentro fino al sifone.
Non faccio in tempo a scendere dalla macchina di Paolo Dori in bermuda e ciabattine che vengo precettato da Casati per aiutare a portare dentro un paio di sacchi.
C’è Meru, il “cagnolino” di Gigi, e tutta la squadra internazionale di Speleosub pronta ad entrare in grotta: C’è Luca Pedrali, Davide Corengia, un livornese, un altro lombardo e due o tre macedoni. Mi ficco in testa il casco di Anna Pardini, prendo un sacco (bestia quanto pesa) e con Paolo siamo in squadra di supporto in abbigliamento da spiaggia.

Siamo alquanto improbabili, catapultati li mentre questi del Team Prometeo Ricerche stanno entrando per tentare di portare avanti l’esplorazione alla Buca della Renara, che è stata esplorata finora fino a -70 credo, con un andamento a yo-yo che provano a spiegarmi, ma non riesco a fissare i metri.
Arriviamo alla zona allagata, per me la grotta finisce li. Per loro comincia.

Ci salutiamo velocemente, il tempo di far vedere i nostri illumitatori IZ5NGF e torniamo fuori; ho incrociato in un frangente la Speleologia di Esplorazione e me ne ritorno all’ombrellone.

In pochi giorni arrivano notizie su facebook che raccontano almeno di 630 metri di sviluppo con nuovi 155 metri allagati esplorati e una profondità raggiunta di -102 metri, una sala con una prosecuzione…
Aspettando prossime news, ringrazio gli amici del Prometeo per avermi invitato a curiosare! Grandi!

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