E’ appena terminato il campo speleologico multidisciplinare che quest’anno il GSB-USB ha organizzato in Bosnia Herzegovina, per il progetto Praca Valley, la grotta oggetto delle maggiori attenzioni è la Govjestica che dallo scorso anno, grazie alle varie esplorazioni degli storici gruppi Italiani e Bosniaci è diventata la più estesa della Bosnia. L’attenzione principale è stata posta all’allestimento di un campo interno per permettere agli studiosi di poter lavorare senza particolari problemi legati alle tempistiche per entrare ed uscire.
Oltre a ciò sono state poste le basi per future esplorazioni speleosubaquee, sono stati sviluppati studi botanici, spelobiologici, geologici, e paleoclimatici, i risultati saranno esposti sulle varie riviste e siti di settore e non, anche dal punto di vista archeologico abbiamo di che essere soddisfatti con alcuni importanti ritrovamenti venuti alla luce nelle battute effettuate in alcune grotte poste nelle zone definite potenzialmente interessanti.
Quest’esperienza, molto particolare, è stata resa possibile dal coinvolgimento dell’Università di Bologna tramite il Prof. Jo de Waele e Prof. Federico Fanti che hanno organizzato un intenso programma di lavoro/studio e la società U-Series per aver messo a disposizione strumenti e laboratorio ed i volontari dei vari gruppi che si sono attivati per renderli fattibili:
GSB-USB, La Nottola, CVSC, GGN, CKS, inoltre anche il Comune di Bologna, il Parco dei Gessi, SSI, ci hanno concesso il patrocinio.
Ulteriori esperienze che si sono volute tentare sono state quelle di utilizzare l’ambiente grotta come set per esprimersi tramite la danza e come ambiente per la raccolta dei suoni.
Ovviamente non sono mancate le esplorazioni speleologiche in senso stretto con alcune squadre che si sono alternate a proseguire risalite in Govjestica, per eliminare alcuni punti interrogativi, e si è riusciti a portare a casa 1,2 km di rilievo in una nuova grotta e visionato nuove aree con elevato potenziale speleo.
Tutto questo è stato reso possibile grazie all’aiuto dei vari gruppi che hanno partecipato e con tutti quelli che ci hanno sostenuto anche da casa.
per chi fosse interessato all’argomento al momento sulla rivista l’Espresso N°29, del 24 luglio 2014 a pag.84, ci è stata dedicata un intera pagina.
Concludo dicendo che per la durata del campo si sono succeduti circa 50 speleologi e che tutto è filato liscio.

Grazie a tutti
Michele Castrovilli

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