Il Pseudogymnoascus destructans, fungo responsabile della micidiale WNS White Nose Syndrome, “sindrome del naso bianco” che dal 2006 ha ucciso più di 5 milioni di pipistrelli in America del Nord, può essere debellato grazie ai raggi ultravioletti.

La grandiosa notizia viene dalla pubblicazione su Nature del 2 Gennaio 2018

Il Virus, scoperto la prima volta in una grotta turistica ad Albany nello stato di New York, nella costa occidentale degli Stati Uniti, arrivato dall’Europa dove è innocuo e forse trasportato sotto la suola delle scarpe di qualche turista in visita, si è diffuso rapidamente nel Nord America, lungo le rotte migratorie dei Pipistrelli, fino a raggiungere anche il Canada, decimando fin quasi all’estinzione alcune specie di pipistrelli particolarmente deboli nei confronti di questo virus, riducendo le colonie in letargo del 97%.
Le autorità americane da alcuni anni si sono decise a stanziare un fondo per la ricerca per debellare il fungo, costruendo delle grotte finte dove provare micidiali pesticidi e fungicidi, senza ottenere finora risultati degni di nota.

Sembrava una epidemia inarrestabile che avrebbe continuato indisturbata il suo percorso verso le straordinarie popolazioni di pipistrelli del Messico, ma finalmente una piccola speranza spunta grazie ad un nuovo studio, pubblicato il 2 gennaio su Nature Communications, che dimostra che i raggi ultravioletti deteriorano irrimediabilmente il fungo che provoca la malattia.

In laboratorio sono stati messi a confronto i geni del patogeno con sei funghi simili ma non patogeni, sottoponendoli ai raggi ultravioletti per provocare delle mutazioni nel DNA e vedere come reagivano.

Tutti gli organismi hanno resistito alla luce ultravioletta, fatta eccezione per P. destructans, che si è “rotto”. Solo il 15% del fungo è stato in grado di sopportare basse dosi di luce UV mentre dosi moderate di radiazioni ne hanno distrutto il 99%. Pochi secondi di esposizione diretta ai raggi ultravioletti hanno decimato la maggior parte dei funghi.

“Gli manca l’enzima chiave per riparare il DNA”, dicono i ricercatori. Ora gli scienziati sanno come distruggere il fungo patogeno in laboratorio: il passo successivo sarà trasferire la ricerca in campo aperto.
Ora bisognerà studiare un modo per applicare i raggi ultravioletti ai pipistrelli che vivono in grotta, dove le cose si complicano notevolmente rispetto agli esperimenti in laboratorio; praticamente impossibile sottoporre a trattamento migliaia di pipistrelli in letargo tutti insieme. Il fungo è visibile sul loro muso, ma cresce anche tra le pieghe delle ali chiuse. Un flash di luce non invasiva probabilmente farebbe poco per guarirli.

“Appare promettente per trattamenti in scala minore; Probabilmente sarà necessario sottoporre a luce ultravioletta individui singoli”.

Anche perchè recarsi in una grotta per sottoporre le colonie a diversi trattamenti nel corso dell’inverno disturberebbe sicuramente il letargo dei pipistrelli, condannandoli a morte certa in caso di risveglio.

Se pochi trattamenti di raggi UV bastassero a ridurre il fungo in maniera sufficiente ad evitare conseguenze mortali, ciò potrebbe bastare a farli sopravvivere fino alla fine dell’inverno.

A seguito di questa ricerca il coautore degli studi Dan Lindner ha ricevuto un finanziamento dal fondo “Foundation’s Bats for the Future” per portare avanti gli studi e scoprire come combattere la malattia con la luce ultravioletta.

Si, avete letto bene: Lindner! Ci piacerebbe immaginare che sia un suo discendente…

Leggi l’Articolo Originale su Nature

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