Non è un racconto di fantascienza.
Nasa: sonda New Horizons in cerca di oceani sotterranei su Caronte
Tra un annetto la sonda Nasa New Horizons dopo un viaggio di 10 anni arriverà nei pressi di Plotone ed effettuerà riprese dettagliate della superficie di Caronte, la luna principale di Plutone, e potrebbero rivelarci se, in passato, siano esistiti o meno sotto la sua crosta oceani di acqua allo stato liquido. A proporre questo metodo d’indagine, basato sull’analisi delle eventuali fratture che verranno rilevate sulla gelida superficie di Caronte, e’ un lavoro guidato da Alyssa Rhoden del Nasa Goddard Space Flight Center a Greenbelt, Maryland e pubblicato sul sito web della rivista Icarus.
“Confrontando le future osservazioni di Caronte che ci inviera’ New Horizons con le differenti previsioni da noi elaborate, potremo vedere quale di esse si adatta meglio e scoprire se Caronte avrebbe potuto avere un oceano sotterraneo nel suo passato, indotto da fenomeni legati ad una elevata eccentricita’ della sua orbita”.
Fenomeni simili si riscontrano in altre lune dei pianeti giganti nel Sistema solare, come ad esempio Europa per Giove ed Encelado per Saturno. ”Se l’orbita di Caronte ha attraversato una fase di elevata eccentricita’, all’interno della luna puo’ essersi accumulata una quantita’ di calore da deformazioni mareali sufficiente da mantenere per un certo tempo la presenza di acqua liquida sotto la sua superficie”, prosegue Rhoden.
”Dobbiamo anche ricordare – conclude la ricercatrice Inaf – che di oceani sottosuperficiali, probabili o solo ipotizzati, nel Sistema solare ce ne sono vari, a partire da Europa ed Encelado, passando per Ganimede e Tritone, per arrivare allo stesso Plutone, che si ritiene possa ospitare tuttora un tale oceano”.
Fonte: Agenzia di Stampa ASCA

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