Monte Cucco – Approfittando della notevole siccità del 2017, considerando che le osservazioni del 2015 avevano portato all’evidenza che il livello del sifone variasse di oltre 70 metri tra periodi di secca e di piena, gli speleologi perugini hanno tentato il colpaccio portando più in basso la profondità del Fondo Franco all’interno della Grotta di Monte Cucco:

Questo fine settimana cavalcando l’onda della siccità decidiamo di tornare al Fondo Franco, probabilmente gli speleo sono tra quelle poche persone “felici” se capitano come in questo arido 2017 lunghi periodi di siccità. Sappiamo bene che i sifoni terminali del Cucco hanno la caratteristica di variare a seconda delle stagioni e della quantità di acqua/neve che durante l’anno si riversa sulla montagna. Nel particolare al Fondo Franco durante le numerose discese fatte nel 2015 abbiamo constatato che il livello del sifone può salire o scendere di oltre 70 metri cosi da liberare o allagare grandi ambienti.

In 5 arrivano in fondo a cercare il bollino giallo messo sul pelo dell’acqua nel 2015 che fissava il limite della grotta, ma l’acqua non c’è più.
Bisogna affacciarsi sul bordo del pozzetto, quello che due anni fa si poteva soltanto intravedere illuminando l’acqua.
IL SIFONE NON SI VEDE.
Trapano in mano Matteo prepara l’attacco per scendere, nessun segno di passaggio, bonifica dai massi in bilico e si arriva alla base, li su quella che è una galleria 2×2 discendente nuovamente il sifone che sbarra la strada, era prevedibile vista la vicinanza con la quota altimetrica della sorgente Scirca, ma la felicita per aver spinto ancora qualche metro più avanti il fondo del Cucco è tanta, poi ad un tratto una condotta in salita attira l’attenzione.

Fondo Franco
Decidiamo di risalire, Lucia in piedi sulle spalle di Lorenzo fissa un fix il più alto possibile, poi Matteo risale con Rudy che fa sicura. In cima alla condotta un piccolo camino molto fangoso e non molto largo alto circa 5 metri. Ci pensiamo qualche minuto su cosa fare, rischiare la risalita o ritenersi soddisfatti? Prevale il buon senso vista l’assenza di corda, due fix rimasti ed il poco invitante camino. Rileviamo i pochi metri di grotta esplorata e iniziamo la lenta risalita non prima di aver fissato il nuovo bollino che certifica la nuova profondità raggiunta e le foto di rito.

Vale la pena scendere 900 mt. sotto terra per approfondire il fondo di ulteriori 6 mt.? Diciamo che visto da fuori può sembrare strano ma la risposta è che non si può fare a meno di andare a togliersi la curiosità. Questa uscita è stata studiata e preparata da molto tempo, in attesa di condizioni meteo stabili compatibili con giorni di festa. L’abbiamo sognata e discussa almeno un milione di volte dopo l’ultima volta.

In conclusione: sotto il livello dell’acqua la galleria continua, con apparenti dimensioni percorribili, continuando a farci fantasticare sulle infinite prosecuzioni conosciute ad oggi solo dall’acqua.

Matteo e Lorenzo

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http://www.speleopg.it/2017/10/28/917/

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