Terni – E’ stato presentato ieri in una conferenza stampa in Provincia il sesto volume della collana “I Quaderni della Via Amerina” dedicato alla “Preistoria e protostoria della provincia di Terni”.

Il fascicolo, curato da Maria Cristina de Angelis della Sovrintendenza, traccia per la prima volta un quadro unitario, composito, delle indagini e delle scoperte archeologiche, nel nostro territorio, relative ad un periodo particolarmente vasto che va dal paleolitico (lo stadio più antico della nostra storia) alla prima età del ferro.
E’ stato realizzato in una forma particolarmente comunicativa, adatta ai giovani e, in generale, ad un pubblico di non specialisti. Il volume segue un itinerario che parte dall’orvietano, con il Monte Peglia, le grotte sul Forello, chiamate “Tane del diavolo”, i cui ingressi si aprono sulle scoscese pareti del massiccio che si erge sulla vallata di Parrano. Si transita poi per l’amerino, la zona di Avigliano Umbro (con la cavità della cosiddetta “Grotta Bella”), il ternano (la necropoli scoperta nella seconda metà dell’Ottocento in fondo all’attuale viale Benedetto Brin), Marmore (la Galleria del Toro e Cor delle Fosse), il lago di Piediluco, la necropoli di Cesi (in località Portapalazzo).
Si giunge infine al Narnese con il Molino del Passatore, con alcune delle testimonianze più interessanti del paleolitico nell’Umbria meridionale, la Grotta dei Cocci, il torrente Aja, San Casciano, Itieli e Miriano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *