Il documentario pluripremiato in proiezione al Castello di Santa Severa il 9 maggio 2025: ingresso libero per una serata dedicata alla storia, all’archeologia e alla scoperta di uno dei luoghi più affascinanti dell’Italia antica

Proiezione al Castello di Santa Severa: l’archeologia protagonista con il documentario su Campo della Fiera

Venerdì 9 maggio 2025 alle ore 18:00, presso il Museo del Mare e della Navigazione Antica nel Castello di Santa Severa, sarà proiettato il documentario “Campo della Fiera e il Pozzo del Tempo”, opera del regista Massimo D’Alessandro.

Il film ha ottenuto il Premio del Pubblico e una Menzione Speciale della Giuria al Firenze Archeofilm 2025.

L’evento è promosso dal Gruppo Archeologico del Territorio Cerite (GATC) e dal Polo Museale Civico del Comune di Santa Marinella, e si inserisce nel programma delle manifestazioni culturali estive ospitate nel castello. L’ingresso è libero e non è prevista prenotazione.

Campo della Fiera e Fanum Voltumnae: l’importanza storica e archeologica del sito etrusco

Il documentario approfondisce il sito archeologico di Campo della Fiera, situato ai piedi della rupe di Orvieto, in Umbria.

Le ricerche condotte negli ultimi vent’anni hanno portato gli studiosi a identificare quest’area come la possibile sede del Fanum Voltumnae, il santuario federale degli Etruschi, luogo di incontro delle dodici città-stato dell’antica civiltà italica.

Campo della Fiera rappresenta un nodo cruciale nella ricostruzione della storia etrusca e romana.

Nel corso dei secoli, l’area ha visto la sovrapposizione di differenti epoche: da centro sacro etrusco a presidio romano, fino a insediamento medievale con testimonianze francescane.

Le scoperte archeologiche e il pozzo ‘mai esplorato’: reperti e misteri dal sottosuolo

Tra i risultati più rilevanti degli scavi figuravano templi, mosaici, ceramiche raffinate e, in particolare, un profondo pozzo ancora in gran parte inesplorato.

Questo elemento è al centro del racconto filmico, descritto come possibile custode di manufatti significativi e testimonianze nascoste.

Uno dei reperti rinvenuti nel pozzo suggerisce una connessione con i Templari, sollevando interrogativi sul ruolo del sito durante il Medioevo e ipotizzando una stratificazione di utilizzi e simbolismi che merita ulteriore attenzione da parte della comunità scientifica.

Un documentario tra divulgazione scientifica e narrazione visiva: riprese e consulenze specialistiche

Il documentario alterna ricostruzioni storiche, interviste a studiosi e immagini suggestive del sito, offrendo un’ampia panoramica dei lavori archeologici in corso e delle implicazioni culturali connesse.

La produzione è stata realizzata dall’associazione A.S.S.O. ETS, in collaborazione con l’Associazione Campo della Fiera, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia e le Soprintendenze competenti per l’Umbria e l’Etruria Meridionale.

La consulenza scientifica è stata affidata a esperti come Marco Cruciani, Danilo Leone, Mario Mazzoli, Silvia Simonetti, Simonetta Stopponi e Vincenzo Valenzano, che hanno contribuito a garantire l’accuratezza dei contenuti.

Archeologia pubblica e divulgazione: il valore culturale della proiezione

La serata sarà introdotta da Mario Mazzoli, General Manager di A.S.S.O., insieme a Massimo D’Alessandro, autore e regista del documentario.

L’incontro si configura come un momento di divulgazione aperto alla cittadinanza, con l’intento di promuovere l’archeologia come strumento di conoscenza e valorizzazione del territorio.

L’iniziativa si rivolge non solo agli appassionati di archeologia e storia antica, ma anche a un pubblico più ampio interessato al racconto dei luoghi attraverso le immagini e la ricerca.

Campo della Fiera emerge così come un sito capace di parlare ancora oggi, offrendo spunti per riflessioni più ampie sulla continuità culturale e sull’identità storica del nostro Paese.