Dalla grotta Paglicci in Puglia nuovi dati sulle nostre origini

Uno studio italiano condotto da Guido Barbujani del Dipartimento di Biologia dell’Università di Ferrara, pubblicato sulla rivista Plos One di luglio, porta nuovi dati sulle nostre origini.
I ricercatori hanno studiato il DNA mitrocondiale estratto dai resti ossei dell’Uomo di Cro-Magnon (datati 28.100 anni fa), rinvenuti nel 2003 nella grotta Paglicci a Rignano Garganico, in Puglia.
I dati hanno confermato la nostra somiglianza genetica con l’Uomo di Cro-Magnon, escludendo l’intreccio genetico con l’uomo di Neandertal.
L’uomo di Cro-Magnon arrivò in Europa dall’Africa circa 45.000 anni fa e per un certo periodo di tempo, forse 10.000 anni, ha convissuto con l’uomo di Neandertal. Dal punto di vista anatomico gli uomini di Cro-Magnon erano diversi da quelli di Neandertal, e presentavano caratteristiche più moderne, come la fronte alta ed il mento pronunciato. Non sono mai stati trovati reperti di individui con morfologie intermedie e si ipotizza che gli europei moderni discendano esclusivamente dal Cro-Magnon. Tuttavia di recente è stato proposto un odello “multiregionale” secondo cui i Neandertal avrebbero dato un contributo limitato, ma non trascurabile, al patrimonio genetico dei moderni europei. Lo studio italiano conferma invece che non c’è stato intreccio genetico tra le due specie.
La novità dello studio sta anche nella metodologia utilizzata, che ha verificato il DNA di tutte le persone che hanno maneggiato i reperti ossei di Paglicci, escludendo la contaminazione del campione.

Fonte: Ansa – Condensato da Maui
Per chi mastica un po’ la materia, l’articolo scientifico completo, in inglese, è disponibile all’indirizzo http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0002700 ed è anche scaricabile come pdf.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *