Notizia di Filippo Felici

Comunico, con un po’ di ritardo, che lo scorso venerdì 20 luglio si è proceduti, assieme al Gruppo Speleologico di Città di Castello, in pieno accordo con gli altri gruppi speleologici padroni delle corde, al disarmo parziale (pozzo Birrone, pozzo Perugia e Baratro) della Grotta di Monte Cucco con lo scopo di verificare, dopo un attento lavaggio, lo stato di usura delle corde e degli ancoraggi fissi (maillon rapide) che da tempo risultavano essere là dentro. Sono state lasciate in loco le corde delle quali non conoscevamo con esattezza la proprietà (traversino prima dei laghetti Terni, risalita pozzo Terni e traversino dopo la risalita del Terni) per non dare la possibilità ad alcuno di potere accusarci di avere rubato delle corde.
Quindi chiunque voglia entrare in Monte Cucco lo può fare, come sempre dall’ingresso del Nibbio, ma portandosi appresso corde ed ancoraggi propri (la stragrande maggioranza degli attacchi sono del tipo Long Life e quindi si può risparmiare peso).
Sono state riscontrate delle lesioni alle corde invisibili in grotta quando erano coperte dal fango (corda Perugia e una corda del Baratro) e su una trentina di maillon sei, che equivale ad un buon 20%, si presentavano indecenti (tagliate dalle placchette, filettatura interna ormai inesistente).
Il materiale ora è depositato presso la sede del Gruppo Speleologico Urbinate, ad Urbino, ed il riarmo avverrà non prima di un incontro tra i proprietari delle corde (data da stabilire assieme). Una volta riarmata la Grotta la notizia verrà comunicata in lista.

Filippo Felici
Gruppo Speleologico Urbinate

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