E’ morto il primo marzo nella sua casa di Cuneo lo speleologo Mario Maffi, colui che nel ’57 portò a conoscenza il mondo sulla tragedia delle foibe. Per quasi 50 anni la sua attività fu coperta dal segreto militare, Nel 1957, da sottotenente del Genio guastatori, venne mandato in missione segreta sul Carso.
Nel corso delle operazioni vennero esplorate quattro cavità con vari resti umani, furono scattate fotografie e redatti rapporti. La missione, organizzata con ogni probabilità dal Sifar, il Servizio segreto antenato dell’attuale Sismi, era stata preceduta da un’operazione di copertura a Trieste, con l’esplorazione delle foibe di Monrupino e Basovizza, assistito dgli speleologi del Gruppo grotte di Monfalcone, prima nella foiba di Monrupino «per constatare o meno la presenza di spoglie umane, stimarne la quantità e documentarle con fotografie» e successivamente a Basovizza e in altre foibe.

Solo nel 2004, quando insieme all’Associazione gruppi speleologici piemontesi Maffi si recò in Friuli per un corso di aggiornamento, la sua storia cominciò a circolare e ad essere ripresa dai giornali locali.

Maffi è stato negli Anni ’50 uno dei soci fondatori nel Gruppo Speleologico Alpi Marittime del Cai di Cuneo.

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