Il Soccorso Speleologico Ligure e Piemontese in esercitazione congiunta nella grotta Buranco Rampiun (SV)

Magliolo (SV) – 48 ore di esercitazione congiunta delle delegazioni speleologiche Piemontese e Ligure del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) per simulare il soccorso di tre speleologi infortunati sul fondo della grotta che si apre a quota 1150 m sul crinale del Monte Grosso.
La XIII Delegazione Speleologica del Soccorso Alpino e Speleologico Ligure (SASL) del CNSAS ha organizzato una esercitazione congiunta con la vicina I Delegazione Speleologica del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (SASP) nella grotta Buranco Rampiun che si apre nel massiccio calcareo del Monte Grosso, spartiacque fra la Val Bormida e la Val Maremola nel comune di Magliolo (SV).
L’esercitazione rientrava nel programma di formazione e mantenimento dei tecnici del CNSAS specializzati nel soccorso speleologico ed ha avuto lo scopo aggiuntivo di valutare le metodologie di intervento di squadre costituite da volontari appartenenti a diverse delegazioni.
Le operazioni di recupero sono iniziate venerdì sera con l’invio di una squadra che ha messo in sicurezza la grotta per renderla idonea alla progressione dei tecnici.
Nelle ore successive sono entrare due squadre che hanno realizzato una speciale linea telefonica lunga oltre un km in grado di garantire le comunicazioni da ogni punto della grotta al campo base realizzato nelle vicinanze.
Sono quindi entrate in azione tre squadre di primo intervento sul ferito, ciascuna guidata da un medico addestrato nel soccorso in ambiente ostile. Queste hanno raggiunto tre figuranti che simulavano di essere rimasti vittime di una frana a 150 m di profondità a 800 m dall’ingresso.
Le tre squadre mediche hanno prestato il primo soccorso e condizionato i feriti, quindi tre squadre di tecnici attrezzisti hanno messo in opera speciali manovre su corda che hanno permesso di simulare il recupero di uno degli infortunati.
I punti critici, tutti rapidamente superati, sono stati l’attraversamento del pozzo di 50 m che porta al “Buranco Vecchio”, una sequenza di brevi pozzi concatenati ed il “Pozzo Sigma” di 40 m, che sbocca in una complessa strettoia.
L’esercitazione, conclusasi domenica con un pieno successo, ha permesso ai volontari di procedere nel percorso formativo previsto per i tecnici del CNSAS – unica organizzazione in grado di portare soccorso medicalizzato in ambiente ostile – ed è stata un importante banco di prova per valutare l’operatività di squadre provenienti da diverse delegazioni in interventi particolarmente complessi.

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