Notizia di Michele Tommasi
LA SCOPERTA.

Gli esperti vicentini sono riusciti a fotografare la meravigliosa cavità grazie agli speleologi regionali

Il GRUPPO GROTTE “GASTONE TREVISIOL” del CAI di Vicenza trova un altro “duomo”.
Sull’altopiano di Asiago tramite una “finestra” si è arrivati a un salone lungo 65 metri e alto 80

Il mondo della speleologia non finisce mai di stupire. E in territorio di Vicenza spicca tra gli altri la sezione del gruppo grotte Cai di Vicenza in modo speciale. Ultima in ordine di tempo, è una sensazionale scoperta proprio del gruppo grotte berico “Gastone Trevisiol”. E con tale eccezionale novità il sodalizio vicentino non poteva festeggiare meglio i suoi 75 anni di fondazione. La scoperta è avvenuta sull’altopiano di Asiago, e ha tenuto impegnati alcuni speleologi nel corso di svariate uscite e sopralluoghi, con tanto di rilievi e studi finali. Si tratta di questo: è stata scoperta una cavità immensa, certamente una delle maggiori dell’intero altipiano asiaghese. Si trova, geograficamente, nella parte orientale e il suo ingresso si presenta come una piccolissima apertura verticale profonda 5 metri nella roccia e con dimensioni ridottissime, appena in grado di far passare soltanto uno speleologo. Però, scendendo, un meandro orizzontale immette in una successione di due pozzi, uno di 5 e un altro di 20 metri. A metà di quest’ultimo si apre un nuovo meandro che porta a un enorme, ulteriore sprofondamento verticale dalle dimensioni davvero ragguardevoli. Ben 185 infatti sono i metri della sua profondità e la sezione del suo diametro raggiunge i 15 metri. La discesa di questo pozzo è stata particolarmente difficoltosa per la presenza di cascatelle d’acqua e alcuni massi instabili, che insistevano sulle pareti. Ma, alla fine, ne è valsa la pena. Sul fondo di questa enorme voragine, c’è una specie di “finestra” (ecco la novità) che porta, dopo un altro «salto di 15 metri sempre in profondità, ad un vero e proprio salone dalle misure veramente eccezionali: ben 65 metri per 45, con un’altezza superiore agli 80 metri. Il fondo del salone è completamente ricoperto da enormi blocchi. Una cascata d’acqua cade zampillando dall’alto, in continuazione, anche nel periodo di “magra”. Il rilievo di questa grotta del tutto particolare, date le sue eccezionali dimensioni, è stato realizzato ricorrendo alla strumentazione mediante raggi laser. Nell’ultima sua esplorazione, il gruppo grotte “Gastone Trevisiol”, per poter scattare le fotografie di questi nuovi e mastodontici ambienti, ha chiesto e ottenuto il supporto tecnico della commissione fotografica della federazione speleologica del Veneto (e dalle foto di Antonio Danieli e Claudio Ghiotto si possono osservare le dimensioni enormi della cavità rispetto alle tre persone evidenziate in tre punti diversi del “salone” e la sua ridotta apertura verticale). Il gruppo grotte del Cai di Vicenza, tra l’altro, ha una storia lunghissima: è nato nel 1932 . In conclusione, la profondità massima rilevata è di ben 240 metri. Tuttavia è bene precisare che l’altopiano di Asiago non è nuovo a scoperte di tale genere. Esistono numerosi altri “saloni” al suo interno. Vi si trovano pure cavità “verticali” molto più profonde. La più grande e la più nota è il celebre “Abisso di Malga Fossetta”, profonda ben 947 metri e già esplorata dal gruppo grotte del Cai di Schio. In tutto l’altipiano di Asiago esistono circa 2000 grotte, già esplorate, catalogate e inserite in catasto.

Mario Pavan

Fonte: Il Giornale di Vicenza di Venerdì 28 settembre 2007

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