Speleologia e storia nei “Giovedì del Centenario”

L’Unione Speleologica Pordenonese ha partecipato a diverse attività nell’ultima settimana, tra esplorazioni sul campo e divulgazione.

Nell’ambito dei “Giovedì del Centenario”, Giorgio ed Alvise hanno tenuto una conferenza dedicata alla speleologia nel Pordenonese.

L’incontro ha ripercorso le tappe fondamentali dell’attività speleologica locale, collegando il passato con le esplorazioni più recenti del gruppo.

Verifica di cavità e rilievi in Piancavallo

Durante il fine settimana, due squadre si sono dedicate all’esplorazione di diverse aree.

A Piancavallo sono stati controllati alcuni punti di interesse, ma l’abbondante neve ha reso difficile il lavoro sul campo.

Sarà necessario tornare nei prossimi mesi per completare le verifiche e approfondire lo studio delle cavità individuate.

Collaborazione con il Gruppo Speleologico Sacile in Raut

Un’altra squadra, insieme agli speleologi del Gruppo Speleologico Sacile, ha svolto un’ampia ricognizione nella zona del Raut.

Sono stati individuati circa trenta punti promettenti, che verranno esaminati più dettagliatamente nelle esplorazioni estive.

La zona presenta un notevole potenziale per nuove scoperte, e le future attività potranno fornire dati utili alla conoscenza del sistema carsico locale.

Esplorazione della grotta Tirfor con il CSIF di Udine

Un gruppo di speleologi, insieme a membri del CSIF di Udine, ha effettuato un’uscita esplorativa nella grotta Tirfor.

Nonostante si tratti di una cavità orizzontale, il percorso si è rivelato complesso a causa dei numerosi passaggi stretti e dei meandri attivi.

L’esplorazione ha permesso di raccogliere nuove informazioni sulle caratteristiche morfologiche della grotta.

Monitoraggio del ghiacciaio nella grotta della Pioggia e in Abisso Speranza

Un’ulteriore squadra ha effettuato un monitoraggio delle condizioni del ghiacciaio presente nella grotta della Pioggia e in Abisso Speranza, due cavità collegate tra loro.

Durante l’attività sono stati realizzati una fotogrammetria dell’area del laghetto ghiacciato e un rilievo LiDAR, che ha permesso di acquisire dati dettagliati anche sulle zone successive.

Questo lavoro consentirà di valutare le variazioni nel tempo della struttura glaciale e di migliorare la comprensione dell’evoluzione delle cavità alpine.