Sull’Altopiano di Asiago nuove esplorazioni degli speleologi veneti

In queste settimane, si sono verificate delle interessanti sviluppi nell’attività degli speleologi del GS Trevisiol all’interno della grotta Blade Runner.

L’approfondimento dell’abisso si sta rivelando più complesso del previsto.

La rimozione di una frana ha dato accesso alle discese lungo le grandi verticali.

Il posizionamento di termometri nelle zone più profonde permette di leggere e interpretare in modo più completo questa grotta

La caratteristica distintiva principale di Blade Runner deriva dalla sua posizione geografica. Dal rilievo emerge chiaramente come la cavità intercetti una delle faglie principali dell’altopiano di Asiago.

È proprio in questo punto che iniziano i pozzi di notevoli dimensioni, che si susseguono fino a raggiungere una profondità di 450 metri. Nonostante siano leggermente sfasati l’uno dall’altro, possono essere considerati come un ambiente unico. La temperatura in questa area rimane costante a 4,2°C, senza variazioni significative durante le stagioni né inversioni della direzione del flusso d’aria.

Per raccogliere questi dati, il Trevisiol sta usando dei datalogger. Alcuni sono stati posizionati lungo la parte sub-orizzontale della grotta, mentre altri sono stati collocati più in basso.

Attualmente gli speleologi stanno monitorando la temperatura del ramo denominato Via Crucis, situato a una profondità di 600/650 metri dove scorre un torrente che innalza la temperatura di circa un grado rispetto a quella rilevata lungo i pozzi.

Un’ipotesi probabile è che la temperatura dell’acqua influisca sulla temperatura dell’aria,

Durante l’ultima uscita avvenuta sabato 12 agosto, i datalogger sono stati riposizionati. Rimarranno in loco per un anno intero. I dati richiedono un certo periodo di raccolta per acquisire significatività, e un anno rappresenta il periodo minimo necessario per comprendere appieno ciò che avviene inprofondità.

Un’altra anomalia è stata rilevata nella sala denominata “the”, situata nella parte sub-orizzontale della grotta. Questa sala sembra non essere direttamente influenzata dalla variazione termica proveniente dall’ingresso conosciuto.

Attraverso l’analisi di Pearson, è emerso che la correlazione tra la temperatura del datalogger posizionato sul ramo superiore e la temperatura della sala del the è positiva ma debole.

In sostanza, sembra che la prima non influisca in modo significativo sulla seconda. Pertanto, fino a prova contraria, è plausibile affermare che la temperatura della sala the sia più bassa a causa di fattori più rilevanti, come l’arrivo di altre correnti d’aria.

Gli studi sono ancora agli inizi, nel frattempo, le esplorazioni continuano e diventano sempre più coinvolgenti.

Nell’ultima uscita, avvenuta sabato, gli speleologi hanno raggiunto una nuova profondità, scendendo a 750/800 metri al di sotto del punto di ingresso.

Hanno scoperto nuove sale e nuovi rami nella zona di transizione tra movimenti verticali e orizzontali, prima di raggiungere la zona permanentemente saturata.

Considerando che l’abisso si apre a un’altezza di 1600/1700 metri sul livello del mare, sottraendo 800 metri si raggiunge la quota di 900 metri.

È difficile pensare che siamo vicini alle falde acquifere profonde.

Fonte e maggiori info:

http://gruppogrottetrevisiol.org/conoscere-per-capire/

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