Nell’ambito della Rassegna “Dalla parte delle radici”, Giovedì 24 Ottobre a Varese verrà proiettato il video “Luci nel buio – storia ed esplorazioni della Grotta del Remeron”.

Nell’ambito della Rassegna “Dalla parte delle radici”, Giovedì 24 Ottobre a Varese verrà proiettato il video “Luci nel buio – storia ed esplorazioni della Grotta del Remeron.
Il documentario, realizzato dal Gruppo Speleologico Prealpino, si intitola: “Luci nel buio – Storia ed esplorazioni della grotta Remeron”, e narra la storia di uno dei luoghi più affascinanti del varesotto, un’eccellenza naturalistica locale che merita di essere riscoperta e raccontata.
Presenteranno la serata la regista Claudia Crema e lo sceneggiatore Guglielmo Ronaghi, del GS Prealpino, che racconteranno l’ideazione ed i retroscena delle riprese in una delle grotte storiche del Campo dei Fiori.
La serata si terrà presso la sede del CAI Varese, Via Speri della Chiesa 12, a partire dalle 21.15.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Il massiccio del Campo dei Fiori ospita al suo interno un vasto sistema carsico e la Grotta Remeron è solo una delle 150 cavità esplorate finora. Il documentario, ideato dagli speleologi Guglielmo Ronaghi e Claudia Crema, che ne è anche la regista, ha voluto valorizzare al meglio questa affascinante cavità, narrandone tutti gli aspetti in un racconto articolato attraverso 5 distinti capitoli, dalla storia delle sue epiche esplorazioni ai recenti studi idrogeologici e dell’ecosistema, la descrizione dei suoi ambienti e la realtà delle visite guidate, un’opportunità per conoscere e apprezzare questa perla della natura.
Per il completamento delle riprese e il montaggio del film son stati necessari oltre due anni di lavorazione, e una buona parte del merito spetta a tutti gli speleologi che hanno prestato il proprio aiuto, soprattutto nelle fasi di trasporto delle attrezzature tecniche sino nelle zone di fondo della grotta. Per raccogliere tutto il materiale necessario alla realizzazione del documentario si è operato in condizioni a dir poco proibitive, cercando in tutti i modi di proteggere le delicate attrezzature da freddo, fango e acqua.
Per quanto riguarda la parte storica è stato fatto un grande lavoro di ricerca d’archivio, raccogliendo testimonianze, scritti ed immagini d’epoca, documenti assai rari e difficilmente reperibili che costituiscono un importante tassello nella ricostruzione degli avvenimenti che hanno segnato la storia di questa grotta.
Anche gli studi specialistici condotti in questi ultimi anni sulle acque circolanti nella Remeron e i risultati di tali ricerche, vengono ampiamente illustrati attraverso alcune interviste a esperti, tra cui il geologo Alessandro Uggeri di “Idrogea srl”, avendo accertato che le acque ipogee di questo complesso sotterraneo defluiscono sempre più in profondità, in luoghi dove l’uomo non può arrivare e seguendo un complesso reticolo che penetra sino alle pendici del Campo dei Fiori, sgorgando poi da varie risorgenze ubicate centinaia di metri più in basso e a vari chilometri di distanza, dove vengono captate per approvvigionare gli acquedotti di vari Comuni, soprattutto quello di Varese. Tutto questo testimonia l’assoluta importanza di salvaguardia e tutela delle aree carsiche e degli ambienti ipogei in esse presenti, a garanzia della buona qualità dell’acqua che questi luoghi forniscono alla collettività.
Interessanti sono anche le ricerche e monitoraggi della fauna ipogea presente nelle zone più interne della grotta raccontate dal Prof. Andrea Colla, Biospeleologo del Museo di Storia Naturale di Trieste, a cui è stato affidato il compito di coordinare questi importanti studi e grazie ai quali sono stati localizzati alcuni esemplari di “Duvalius Ghidinii”, uno dei più rari coleotteri italiani presenti solo in alcune grotte delle prealpi lombarde. La Remeron oltretutto è frequentata da ben 5 specie di pipistrelli, ed è considerata tra le grotte del Campo dei Fiori più importanti per la conservazione delle popolazioni di chirotteri in Lombardia, ragione per la quale rientra a giusto titolo in un progetto europeo di aree protette chiamato “Rete Natura 2000”.
Per dare il giusto valore a questa opera, ideata e realizzata principalmente per essere distribuita alle scuole, Associazioni ed Enti, dopo averne riconosciuto lo spessore culturale e naturalistico, numerose istituzioni hanno concesso il loro patrocinio, e tra esse menzioniamo Regione Lombardia, il Touring Club Italiano, il Club Alpino Italiano, la Provincia di Varese, il Comune di Varese, il Parco Campo dei Fiori, i Comuni di Comerio, Barasso, Luvinate e Clivio, mentre la Fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS, nobile istituzione da sempre particolarmente sensibile alla promozione di iniziative culturali e di valorizzazione dell’ambiente, oltre al proprio patrocinio ha anche concesso un importante contributo economico, che ha consentito di condurre a buon fine il lavoro degli speleologi.
“Luci nel Buio” ad oggi ha riscosso lusinghieri e autorevoli apprezzamenti presso vari ambienti, sia per la qualità delle immagini che per i suoi contenuti, oltre a vari riconoscimenti nell’ambito di concorsi cinematografici a livello internazionale.
Leggi tutte le info sulla Grotta del remeron sulla fonte della notizia “Varese News”