Uno studio della Federazione Speleologica Toscana mette in luce le conseguenze della presenza di marmettola nelle grotte delle Alpi Apuane sugli acquiferi sotterranei.

La Federazione Speleologica Toscana nel Febbraio 2023 ha inviato agli Enti competenti, una relazione che analizza gli effetti e la diffusione della marmettola negli acquiferi carsici delle Alpi Apuane.

L’assetto idrogeologico di questa regione montuosa è profondamente influenzato dalla natura carbonatica delle rocce che vi si trovano.

La presenza di fratture e il fenomeno del carsismo rendono queste rocce altamente permeabili, permettendo alle acque di infiltrarsi rapidamente nel sottosuolo e di alimentare una vasta rete di condotte che portano all’emersione delle sorgenti.

Secondo la relazione, gran parte degli acquiferi presenti nelle Alpi Apuane sono costituiti da una rete di fratture che, insieme al carsismo diffuso, permettono l’infiltrazione di fino al 75% delle precipitazioni.

Tramite prove di tracciamento con sostanze coloranti, è stato dimostrato che le acque di infiltrazione alimentano i torrenti interni alle grotte, trasportando con sé tutto ciò che incontrano lungo il percorso.

Le sorgenti delle Alpi Apuane, che forniscono acqua potabile alle comunità circostanti, drenano proprio questi acquiferi carsici.

Questa peculiarità fa sì che le fessure superficiali e le grotte diventino vie di trasporto per ogni tipo di materiale, sia di origine umana che naturale, trasportato dalle acque che si infiltrano nel sottosuolo.

La marmettola, una polvere di marmo molto fine che si infiltra facilmente con le acque meteoriche e di ruscellamento, è uno dei principali elementi di preoccupazione.

La sua presenza negli acquiferi sotterranei può causare una serie di problematiche, come il deterioramento della qualità dell’acqua destinata al consumo umano e la riduzione della capacità di immagazzinamento degli acquiferi stessi.

Gli effetti della marmettola sul sistema carsico sotterraneo sono ancora oggetto di studio, ma è plausibile ipotizzare che possa ridurre la porosità delle rocce e ostruire i condotti carsici, alterando l’idrodinamica degli acquiferi e aumentando il rischio di eventi idraulici improvvisi a valle delle sorgenti.

Dal punto di vista biologico, la presenza della marmettola ha un impatto negativo sugli habitat delle specie troglobie, creando depositi ostili agli organismi che vivono nei sedimenti naturali e rendendo impossibile la proliferazione della vita.

La gestione corretta degli scarichi e dei fanghi prodotti durante l’attività estrattiva è fondamentale per ridurre il rischio di contaminazione da marmettola nelle falde acquifere.

Tuttavia, a causa delle caratteristiche intrinseche delle rocce carbonatiche, è difficile evitare completamente che l’acqua e le polveri si infiltrino nel sottosuolo.

La relazione della Federazione Speleologica Toscana mette in luce l’importanza di adottare misure adeguate per la tutela degli acquiferi carsici e la mitigazione dei rischi legati alle attività estrattive nelle Alpi Apuane.

Sigillare le fratture sul piano di cava e adottare pratiche di lavorazione che riducano al minimo la dispersione di marmettola nel sottosuolo sono azioni cruciali per preservare questi preziosi ecosistemi e garantire l’integrità delle risorse idriche locali.

La notizia nei giorni scorsi è stata pubblicata da La Nazione: https://www.lanazione.it/massa-carrara/cronaca/allarme-marmettola-a-rischio-le-sorgenti-speleologi-denunciano-anche-pericoli-idraulici-bd5b2aa8

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