di Giorgio Pannuzzo
Finalmente, dopo un periodo di avanzamenti graduali, le novità esplorative sul M. Arera ricominciano a susseguirsi con una certa velocità.
Ma andiamo per ordine.

-Agli Increduli, durante il campo estivo, è stato possibile organizzare un paio di punte: i compari del GS Varesino hanno continuato i lavori al ramo degli Zombie (risalite da -500 circa) raggiungendo la parte mediana di un bel camino. Un’altra punta insieme a G. Casari del GSVT, bloccata dalle condizioni idriche a quota -250, è stata “riconvertita” e dedicata al controllo e alla rilevazione del rametto “38”, visto sommariamente in precedenza.
Anche il ramo a monte (“Vie di Filippi”) è stato rivisitato più volte durante e dopo il campo, avanzando pian pianino con gli scavi, sperando di raggiungere presto ambienti più umani e facili prosecuzioni a dislivello positivo (siamo tuttora fermi a +11).

-Sempre ad Agosto sono state organizzate alcune fruttuose punte alla Lacca della Seggiovia, insieme al GS Varesino. Da segnalare l’esecuzione del rilievo nelle zone profonde e il superamento della strettoia finale. Adesso siamo fermi su pozzo con imbocco da allargare a -330m. Anche le risalite del ramo Gasteropolis hanno dato nuove prosecuzioni da superare con breve scavo.
Qui siamo arrivati alla quota di circa -30 (partendo da -170!).

-Alla Crevazza Fruttari abbiamo continuato risalite e traversi in zona Salmuelone, reggiungendo in più punti una quota di poco inferiore a quella d’ingresso. Resta da vedere un arrivo d’acqua abbastanza copioso che finisce nel P153 Podzilla. Le parti di nuova esplorazione aggiungono a quest’ultimo pozzone diverse decine di metri di dislivello positivo, benché la sua morfologia irregolare renda difficilmente valutabile in modo oggettivo la sua profondità totale. Al momento si potrebbe trattare, grosso modo, di un P220. Altre discese parallele lungo il Podzilla non hanno permesso di trovare il sospirato passaggio da cui transita la forte corrente d’aria della grotta, bisognerà cercare altrove. L’ultima piccola novità riguarda il ramo dell’Orso, una sequenza di saltini che parte da circa -170 e termina in strettoia relativamente arieggiata a circa -210.

-Solo a fine ottobre siamo riusciti a tornare agli Increduli . Una squadra di due esploratori ha completato la risalita in artificiale cominciata dai Varesini. Il pozzo risulta alto 25 metri ed è stato dedicato alla memoria di Basilio, uno dei nostri amici di Oltre il Colle, morto prematuramente.
In cima al pozzo abbiamo trovato un nuovo ambiente da arrampicare, però abbiamo preferito seguire un meandro attivo con un discreto sviluppo in pianta, fino a raggiungere un nuovo saltino da risalire in artificiale, oltre il quale si vede un ambiente molto grosso e dotato di eco mostruoso.
Valutati i tempi tecnici, abbiamo deciso di privilegiare la topografia, così da capire dove si sta andando a parare.
Il risultato è che il ramo degli Zombie si avvicina sempre più alla Laca di Muradei, con distanze minime valutabili intorno ai 25-30m in pianta e 65 metri in quota. A parte i tempi dell’avvicinamento (circa 4 ore per l’andata e 9 ore per il ritorno), le prosecuzioni sembrano numerose e facilmente percorribili.

Le ultime evoluzioni, con particolare riferimento al ramo degli Zombie, ci hanno convinti a riarmare la Laca di Muradei, riaprendo il discorso interrotto anni fa nelle deviazioni di Don Rigoberto. Ovviamente l’idea era quella di insistere sulle strettoie del fondo, sperando di raggiungere dall’alto le zone di presunta giunzione con gli Increduli.
Dopo il riarmo, avvenuto lo scorso week-end, abbiamo cominciato a lavorare una strettoia ventosa posta poco sopra il meandrino attivo che ci aveva fermati diversi anni fa. Nel frattempo abbiamo anche completato il rilievo di questo ramo, anch’esso lasciato in sospeso a suo tempo. Come immaginato, il fondo del Don Rigoberto era praticamente alla stessa quota del fondo “ufficiale” dell’abissetto, cioè a -198m.
Questo week-end siamo tornati pieni di grandi speranze e armati di buona volontà. Dopo qualche ora di scavo sono state superate due impegnative strettoie, fino ad affacciarsi su una nuova verticale valutata sui 50 metri (Pozzo “Carineria”). Il pozzo intercetta un nuovo attivo e, raggiuntane la base, prosegue in meandro scomodo fino ad un nuovo saltino tuttora inesplorato.
Adesso la profondità stimata dell’abisso si aggira sui -250, sperando che ormai faccia l’ultimo sforzo per farci raggiungere le parti profonde degli Increduli in modo meno traumatico rispetto alla via nota finora.
In assenza di topografia strumentale, possiamo valutare che per la giunzione manca davvero pochissimo: poche decine di metri in pianta e meno di venti in quota, salvo deprecabili errori.
Se le cose dovessero andare come tutto lascia sperare, avremmo la possibilità di lavorare in profondità con tempi più umani, risparmiando quasi 200 metri di dislivello e bypassando punti obbligati che, in caso di abbondanza d’acqua, impediscono del tutto il passaggio. Speriamo di poter diffondere presto buone notizie…

Hanno partecipato alle ultime esplorazioni: GSB Le Nottole-GEC Genepì-SC V. Intelvi-GS Varesino-AS Bresciana-GS Belpasso-GS Valseriana Talpe.

Giorgio Pannuzzo
GSB Le Nottole

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