Un’esposizione transdisciplinare che esplora la ricchezza simbolica dei mondi sotterranei

Marie Sorbier ci guida alla scoperta della nuova esposizione tematica del Louvre Lens, “Mondes souterrains – 20 000 lieux sous la terre”.

Questa esposizione esplora, attraverso opere molto diverse, l’estensione, reale o immaginaria, di ciò che può trovarsi sotto i nostri piedi.

Dopo averci fatto scoprire il Centro di conservazione del Louvre a Liévin, che ospita circa 250.000 oggetti provenienti dalle riserve del museo, Marie Sorbier continua il suo Grand Tour nel dipartimento del Pas-de-Calais conducendoci a visitare “Mondes souterrains – 20 000 lieux sous la terre”, la nuova esposizione del Louvre-Lens.

Un viaggio nelle profondità della terra attraverso 200 opere che risuonano con la storia del luogo.

Come racconta Alexandre Estaquet-Legrand, uno dei tre curatori della mostra, il tema dei mondi sotterranei non è casuale.

Infatti, la città di Lens è stata al centro dell’estrazione mineraria a partire dalla seconda metà del XIX secolo e per più di un secolo.

La geografia e gli abitanti della regione sono stati profondamente segnati da questa storia che fa pienamente parte della loro identità: “In tutta logica, essendo il Louvre Lens situato su un ex sito minerario, la dimensione sotterranea è davvero predominante, qui, nel DNA del museo. Ed è questo filo conduttore che è stato sviluppato dai team del museo. Abbiamo voluto proporre un percorso che sia come un racconto, una vera e propria narrazione che permetta di portare il visitatore alla scoperta dei diversi aspetti dei mondi sotterranei, a volte oscuri e spaventosi, inquietanti, a volte meravigliosi, luminosi, germinativi.”

Questa esposizione transdisciplinare è l’occasione per scoprire numerose opere che hanno come tema il mondo sotterraneo, come ad esempio “Le gouffre” del pittore Paul Huet, prestato dal museo d’Orsay, che rappresenta un inquietante buco nella roccia come una porta verso un mondo misterioso.

O la serie di disegni delle “Prisons imaginaires” realizzati da Giovanni Piranesi nel XVIII secolo, che immaginano cachots sotterranei dalle dimensioni irreali, ricordando che nell’oscurità si nasconde spesso ciò che la nostra umanità non vuole vedere.

O ancora una bara egiziana che possiede nella sua vasca due piani per guidare il morto verso il regno di Osiride e sperare nella sua resurrezione.

Visibile fino alla fine del mese di luglio 2024, la nuova esposizione del Louvre Lens consente quindi di comprendere e apprezzare la ricchezza simbolica che riveste da sempre la questione dei mondi sotterranei, che sono tanti luoghi di fantasie, miti, credenze, paure, oscurità, ma anche, paradossalmente, di luce e magia. Inoltre, l’aspetto molto immersivo dell’esposizione grazie a una scenografia visiva e sonora che mette in scena questa discesa del visitatore nelle viscere della terra, rende l’esperienza ancora più coinvolgente.

La musica dell’episodio è la colonna sonora del film “La grotte des rêves perdus” diretto da Werner Herzog.

Fonte e maggiori info: https://www.radiofrance.fr/franceculture/podcasts/le-grand-tour/plongez-dans-les-entrailles-de-la-terre-au-louvre-lens-2113570

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