Un sistema avanzato per la tutela di un patrimonio archeologico

Contesto geologico e rischio di crolli

La grotta di Altamira, riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dal 1985, presenta una struttura geologica fragile, soggetta a fenomeni di collasso e affondamento sin dalla preistoria.

A questi processi naturali si sono aggiunte nel tempo attività antropiche come esplosioni nelle cave, lavori infrastrutturali e sfruttamento minerario del sottosuolo, fattori che hanno contribuito a incrementare il rischio di instabilità.

L’installazione della rete sismica

Per garantire un monitoraggio continuo della stabilità della grotta, nel 2018 il Museo Nazionale e Centro di Ricerca di Altamira ha richiesto al Instituto Geográfico Nacional (IGN) l’implementazione di un sistema di sorveglianza sismica.

La proposta è stata accolta e sviluppata dalla Rete Sismica Nazionale in collaborazione con il servizio regionale dell’IGN in Cantabria e nei Paesi Baschi.

Attualmente, il sistema è composto da quattro sismometri: tre dispositivi installati nelle aree circostanti e un sensore a banda larga collocato all’interno della grotta.

È prevista l’aggiunta di un quinto strumento, che sarà posizionato tra il complesso di Altamira e la miniera più vicina.

Sorveglianza e analisi dei dati

I dati raccolti dai sismometri vengono trasmessi in tempo reale alla Rete Sismica Nazionale, che li analizza per individuare e classificare eventi sismici, esplosioni nelle cave e altre vibrazioni di origine antropica.

L’analisi avviene attraverso tecniche di intelligenza artificiale, permettendo un’identificazione tempestiva delle anomalie.

I protocolli di sorveglianza prevedono l’invio automatico di avvisi in caso di superamento delle soglie di sicurezza, seguiti da una verifica manuale per la convalida e il miglioramento continuo del sistema.

I livelli di allerta sono stati definiti sulla base di studi condotti dai gruppi di Ingegneria del Terreno dell’Università Politecnica della Catalogna e dell’Università di Cantabria, considerando parametri come velocità del movimento del suolo, ripetitività ed estensione temporale delle vibrazioni.

Applicazioni e sviluppi futuri

Oltre al monitoraggio continuo, il sistema è stato impiegato per controllare l’impatto di interventi specifici, come il recente cambio della porta di accesso alla grotta, assicurandosi che le vibrazioni generate dalle operazioni di perforazione rimanessero entro i limiti stabiliti.

L’espansione della rete di sismometri e il perfezionamento dei protocolli di analisi contribuiranno a una maggiore protezione della grotta di Altamira, garantendo la conservazione del sito e delle sue celebri pitture rupestri per le future generazioni.

La Grotta di Altamira: un Patrimonio dell’Umanità

Un capolavoro dell’arte rupestre preistorica

Descrizione della grotta

La grotta di Altamira si trova nel nord della Spagna, nella regione della Cantabria, ed è uno dei siti archeologici più significativi del Paleolitico.

Scoperta nel 1868, ha acquisito notorietà grazie alle pitture rupestri che decorano le sue pareti e il soffitto, risalenti a un periodo compreso tra 36.000 e 13.000 anni fa.

La cavità si estende per circa 270 metri e presenta diverse sale e gallerie.

Tra queste, la più famosa è la Sala dei Polícromi, dove si trovano rappresentazioni di bisonti, cervi, cavalli e altri animali, realizzate con tecniche avanzate per l’epoca, tra cui l’uso del colore e il rilievo naturale della roccia per creare effetti tridimensionali.

Importanza archeologica e artistica

Le pitture di Altamira sono tra le più antiche testimonianze dell’arte umana.

Rappresentano una delle prime forme di espressione simbolica e indicano una capacità cognitiva e artistica avanzata nei gruppi umani del Paleolitico.

L’uso di pigmenti naturali come l’ocra rossa e il carbone, insieme a tecniche sofisticate di sfumatura e prospettiva, suggerisce che gli autori di queste opere possedessero una profonda conoscenza dell’ambiente e delle tecniche pittoriche.

Le raffigurazioni sono interpretate come manifestazioni di credenze religiose, rituali propiziatori legati alla caccia o come forme di comunicazione all’interno delle comunità preistoriche.

Riconoscimento e tutela del sito

Nel 1985, l’UNESCO ha inserito la grotta di Altamira nella lista dei Patrimoni dell’Umanità, riconoscendone il valore universale.

A causa della fragilità delle pitture, l’accesso alla grotta originale è stato limitato per evitare danni causati da variazioni di temperatura e umidità dovute alla presenza umana.

Per permettere al pubblico di conoscere il sito senza comprometterne la conservazione, è stata realizzata una replica fedele, conosciuta come la Neocueva di Altamira, visitabile presso il Museo Nazionale e Centro di Ricerca di Altamira.

Significato per l’umanità

Altamira rappresenta una testimonianza fondamentale dello sviluppo culturale dell’umanità.

Le sue pitture documentano le capacità artistiche, cognitive e simboliche delle comunità preistoriche, contribuendo alla comprensione dell’evoluzione del pensiero umano.

Oltre al valore storico e artistico, la grotta di Altamira ha avuto un impatto significativo negli studi sulla preistoria e sull’arte rupestre, stimolando nuove ricerche e scoperte in siti archeologici di tutto il mondo.

La sua tutela e il monitoraggio continuo sono essenziali per preservare un’eredità che appartiene all’intera umanità.