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Esercitazioni di elisoccorso sul fiume Sentino: Cnsas e Icaro 02 sperimentano tecniche di recupero in ambiente acquatico per migliorare sicurezza e rapidità nei soccorsi


Addestramento sul fiume Sentino: obiettivi e contesto operativo

Sul fiume Sentino si sono svolte esercitazioni di elisoccorso che hanno coinvolto i tecnici del Cnsas e dell’elicottero Icaro 02.

L’obiettivo principale era testare e perfezionare nuove tecniche di recupero in ambiente acquatico, con particolare attenzione all’uso del verricello e a metodologie innovative per affrontare emergenze in acque ferme o in caso di alluvioni.

Queste simulazioni sono fondamentali per migliorare la sicurezza e la tempestività degli interventi, soprattutto in scenari in cui la corrente o la presenza di detriti rendono le operazioni più complesse[1].


Tecniche di recupero in ambiente acquatico: simulazioni e metodologie

Durante le giornate di addestramento, i tecnici hanno simulato due principali modalità di recupero.

Nel primo caso, il soccorritore lancia un sagolino galleggiante a circa tre metri dalla superficie dell’acqua: il paziente collaborativo si aggancia e viene recuperato tramite il verricello.

Nel secondo metodo, pensato per persone non collaboranti, il tecnico entra direttamente in acqua con una cintura salvagente e recupera il paziente, affrontando le difficoltà tipiche di acque in movimento o con ostacoli.

Queste tecniche di elisoccorso sono state sviluppate per ridurre i rischi sia per il soccorritore sia per la persona da salvare, garantendo un’azione più efficace e sicura[1].


Innovazioni nei sistemi di elisoccorso: focus sul verricello e il sagolino

Le innovazioni introdotte nelle esercitazioni di elisoccorso sul fiume Sentino rispondono alla necessità di ottimizzare le procedure in situazioni critiche.

L’uso del sagolino facilita un aggancio rapido e sicuro, riducendo il rischio di incidenti durante il recupero in acque tranquille.

Per i pazienti non collaborativi, la presenza del tecnico in acqua con la cintura salvagente permette un intervento diretto, anche se più impegnativo dal punto di vista fisico e operativo.

Queste nuove metodologie di elisoccorso sono state testate per familiarizzare i tecnici con scenari reali e ridurre i tempi di intervento[1].


Il ruolo del Cnsas e la formazione dei tecnici di elisoccorso

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) sta ampliando le proprie competenze anche al soccorso in ambienti acquatici e in contesti colpiti da calamità naturali.

Il percorso di certificazione per i tecnici di elisoccorso in ambiente acquatico mira a garantire standard elevati di sicurezza e competenza.

La formazione continua e la collaborazione con realtà come Icaro 02 consentono di rispondere in modo sempre più adeguato alle nuove sfide poste dai cambiamenti climatici e dagli eventi meteorologici estremi[1].


Importanza delle nuove tecniche di elisoccorso in ambiente acquatico

Il consolidamento delle tecniche di elisoccorso in ambiente acquatico rappresenta un passo avanti per la sicurezza delle operazioni di recupero.

Le esercitazioni sul fiume Sentino dimostrano come l’adozione di nuove procedure possa migliorare la prontezza dei soccorritori e la protezione delle persone coinvolte in situazioni di emergenza.

L’esperienza maturata potrà essere estesa anche ad altri contesti, come zone montane con fiumi in piena o aree alluvionate, contribuendo a rendere il soccorso sempre più efficiente e tempestivo[1].


Conclusioni: elisoccorso e innovazione per la sicurezza in acqua

Le esercitazioni di elisoccorso sul fiume Sentino confermano l’importanza della sperimentazione di nuove tecniche di recupero in ambiente acquatico.

L’attenzione alla sicurezza, la rapidità d’intervento e l’aggiornamento continuo delle procedure costituiscono elementi chiave per affrontare con successo le emergenze, garantendo un supporto efficace alle comunità esposte a rischi idrogeologici e ambientali[1].

Fonti
[1] Tecnici di elisoccorso sperimentano nuove tecniche di recupero in … https://www.gaeta.it/tecnici-di-elisoccorso-sperimentano-nuove-tecniche-di-recupero-in-ambiente-acquatico-sul-fiume-sentino