Il CNSAS invia 46 tecnici in Turchia per il recupero dello speleologo americano intrappolato.
Squadre di soccorso provenienti da tutto il mondo, guidate dall’italiano Giuseppe Conti del CNSAS, lottano contro il tempo per salvare uno speleologo americano.
Comunicato Ufficiale CNSAS – 8 Settembre 2023
46 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico italiano presenti in Turchia per recuperare lo speleologo statunitense bloccato in una grotta a 1000 metri di profondità. Prima squadra italiana entrata ieri pomeriggio
Nella notte tra mercoledì e giovedì è giunta al campo base situato nei pressi della grotta Morca, nella provincia di Mersin, la prima squadra di 8 soccorritori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, partita dall’Italia nella mattinata di mercoledì con l’incarico di collaborare nell’assistenza sanitaria e nel recupero dello speleologo americano bloccato da sabato a circa 1000 metri di profondità.
Nel pomeriggio di ieri è entrata in grotta la prima squadra italiana di 6 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico, compresi un medico e un infermiere, che poche ore fa ha raggiunto lo speleologo statunitense.
È decollato ieri sera da Pratica di Mare un volo dell’Aeronautica Militare che ha trasportato in Turchia diverse squadre composte da un totale di 33 tecnici esperti nella progressione e soccorso in grotte profonde, a supporto dei soccorritori che già stanno operando.
Una volta atterrati in loco, l’esercito turco li ha elitrasportati nei pressi dell’ingresso della grotta dove negli scorsi giorni è stato allestito un campo base.
Un’ulteriore squadra composta da 5 tecnici del CNSAS, a bordo di due furgoni contenenti materiale logistico, si è imbarcata mercoledì sera dal porto di Brindisi alla volta della Grecia, ed è in fase di arrivo al campo base.
In Turchia sono dunque presenti da questa mattina 46 operatori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
Al momento, oltre all’Italia, sono diverse le nazioni coinvolte in questa complessa operazione – coordinata dall’AFAD, l’ente turco di Protezione Civile – tra queste la Bulgaria, la Polonia e l’Ungheria.
i 46 soccorritori che abbiamo mandato in Turchia sono senz’altro la nostra punta di diamante. Cosa succede se malauguratamente succede qualcosa da noi? fino alla risoluzione del soccorso in Turchia non sarebbe meglio limitare le punte nel nostro paese?
Massimo Mori