Da una discussione avuta su una mailing list ho risposto alla domanda: Qual’è il fondo da toccare?

Ho estrapolato una parte del discorso, scoprendo una verità nascosta:

Bella domanda: qual’è il fondo da toccare? Rispondendo da speleologo posso
dirti che il fondo da toccare per me è più che altro una meta da raggiungere,
un sogno da realizzare.

Il Fondo, non un punto qualsiasi, nell’immaginario
mio è un luogo dove ha termine la facile discesa e inizia la dura e lenta
risalita, fino all’uscita del pozzo, convinto e sicuro che lentamente anche
questa volta dopo aver raggiunto il fondo riuscirò a portare fuori la pellaccia,
dopo molte ore di sudore e fatica.

Il fondo comunque non è mai un punto fisso e stabile: regolarmente effettuiamo
esplorazioni, disostruzioni, cerchiamo nuove vie per proseguire verso il
basso, cercando un fondo sempre più lontano e una meta sempre più difficile
da raggiungere, per questo più ambita. Così succede che il fondo di una
grotta passa da meno 15 metri a meno 70 metri, e chi pensava di aver raggiunto
anni fa il fondo scopre che in realtà il fondo è molto più in basso.

Ma non è ancora tutto: Ci sono luoghi così stretti da passare che a volte
dieci chili fanno la differenza, così per chi pesa 80 chili il fondo resta
a meno quindici metri perchè non riuscirà a passare in quel punto strettissimo,
ma per me che peso 70 chili il fondo raggiungibile stà a meno 70 metri,
e sotto di me c’è solo un pavimento fatto di detriti e massi franati.

L’uomo non è la sola creatura che vive in una grotta, ci sono anche molti
insetti, e alcuni di loro vivono negli interstizi, così mentre sono fermo
a meno 70 metri a contemplare la magnificenza del fondo, sotto di me, almeno
altri cento metri sotto di me, un piccolo scarabeo stà realizzando che dopo
essersi intrufolato tra i sassi del pavimento di una grotta molto alta,
adesso non riesce più a scendere in profondità perchè ha raggiunto la falda
acquifera e non può immergersi. Lui è sul fondo, meno 170 metri. E che dire
del pesciolino cieco che stà sotto di lui? Quale sarà il suo fondo?

Ecco, il fondo da toccare è un elemento non solo relativo, ma anche soggettivo.
Scopriamo che ci sono diversi fondi in tempi diversi, ma la percezione
di ognuno concepisce nello stesso momento e nello stesso luogo dei fondi
diversi, e ognuno ha toccato il suo vero fondo.

La realtà delle cose è sempre così, relativa, ma soprattutto soggettiva.



Chi ha ragione? Probabilmente tutti!

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