Soccorso Speleo: stage di autosoccorso per tutti gli speleologi organizzato dal CNSAS

Sabato 24 maggio una intera giornata organizzata dal CNSAS e dalla SSI dedicata a tutti gli speleologi piemontesi. I partecipanti hanno potuto apprendere e mettere in pratica le principali tecniche di autosoccorso in caso di incidente in grotta.

Come portare il primo soccorso ai propri compagni in caso di incidente in grotta? Cosa fare per portare al sicuro un amico ferito in attesa del soccorso medicalizzato del CNSAS? Come raggiungere e calare uno speleologo infortunatosi sulla corda mentre sale o scende in un abisso?
Sapere gestire un’improvvisa emergenza e saper portare un aiuto rapido ed efficace in caso di incidente è importante nella vita di tutti i giorni, ma è sempre vitale in un ambiente impervio come una grotta.
Per questo, la Scuola Regionale Piemontese Tecnici di Soccorso Speleologico e la Delegazione Speleologica del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (SASP) – entrambe componenti del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) – in collaborazione con la Scuola di Speleologia della Società Speleologica Italiana (SSI) e del Gruppo Speleologico Alpi Marittime (GSAM) del Club Alpino Italiano (CAI) di Cuneo hanno organizzato e realizzato oggi un evento formativo dedicato a tutti gli speleologi piemontesi.
Ospiti dell’associazione Cuneo Canoa, gli istruttori del CNSAS e della SSI hanno impartito a tutti i partecipanti lezioni teoriche sulle principali tecniche di autosoccorso su corda presso il centro canoa “Basse di Stura” seguite da numerose esercitazioni pratiche nella palestra artificiale di arrampicata in località “Le Basse”.
La partecipazione, aperta a speleologi iscritti al CAI o alla SSI, è stata ottima, specialmente fra i più giovani. Partecipanti da tutti i gruppi speleologici piemontesi sono intervenuti ed hanno avuto modo di esercitarsi in situazioni di emergenza estremamente realistiche, imparando a fare fronte a tutti gli imprevisti appositamente simulati dagli istruttori pur mantenendosi sempre in condizioni di sicurezza personale e collettiva.
Tutti i partecipanti hanno appreso non solo le tecniche ma anche l’importanza di metterle in pratica con rapidità ed efficacia. In caso di incidente, infatti, le maggiori probabilità di sopravvivenza dell’infortunato sono nelle mani dei suoi compagni di escursione; questi devono riuscire a toglierlo dalla corda ed a portarlo in luogo sicuro nel minor tempo possibile per evitare danni irreversibili.
L’intervento di soccorso medicalizzato dei tecnici del CNSAS, potrà infatti avvenire solo in un secondo momento a causa dell’ostilità dell’ambiente ipogeo. Nonostante l’altissimo livello di preparazione di tutti i tecnici del CNSAS, gli interventi di soccorso organizzato in situazioni ambientali così critiche richiedono sempre diverse ore. Per questo l’intervento immediato dei compagni del ferito risulta spesso vitale per la sopravvivenza dell’infortunato stesso.
Fra i compiti istituzionali del CNSAS, infatti, non vi è solo il soccorso medicalizzato ed il recupero degli infortunati e dei pericolanti in ambiente montano e ipogeo ma anche la vigilanza e la prevenzione degli infortuni. L’addestramento degli speleologi, perché questi sappiano evitare pericoli e reagire efficacemente e rapidamente in caso di incidente, rientra a pieno titolo nelle attività istituzionali del Corpo destinate alla prevenzione.


Comunicato Stampa del
Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS)
Prima Delegazione Speleologica – Piemonte e Valle D’Aosta

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