Il Consiglio regionale della Toscana ha premiato il 25 marzo scorso lo speleologo fiorentino per una vita dedicata all’esplorazione, alla ricerca e alla divulgazione delle grotte, in particolare del sistema carsico delle Alpi Apuane

A Firenze, il 25 marzo 2025, l’Assemblea Legislativa della Toscana ha conferito il giusto riconoscimento ad una carriera lunga quarant’anni, vissuta nelle profondità della terra tra cunicoli, abissi e meraviglie sotterranee. È stato questo il percorso che ha portato Gianni Guidotti, tra i più esperti speleologi italiani, a ricevere il prestigioso Trofeo Pegaso, conferito dal Consiglio regionale della Toscana per l’impegno e i risultati straordinari raggiunti in ambito speleologico.

La cerimonia si è svolta nella sala Gonfalone di Palazzo del Pegaso, alla presenza del vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Stefano Scaramelli, e del consigliere Andrea Vannucci, promotore della proposta di riconoscimento. “Guidotti è una figura che si è distinta in ogni ambito della speleologia – ha dichiarato Scaramelli – dall’esplorazione alla divulgazione, fino alla didattica. Il suo lavoro ci ha permesso di conoscere un complesso carsico di oltre 80 chilometri nelle Alpi Apuane, il più esteso e profondo d’Italia”.

Guidotti ha accolto con emozione il riconoscimento, condividendolo idealmente con il glorioso Gruppo Speleologico Fiorentino, di cui fa parte, e con l’amico di sempre, Paolo Mugelli: “Sono orgoglioso non tanto per me, quanto per il nostro gruppo, che da decenni lavora con passione e professionalità. La speleologia è un’attività collettiva, fatta di fiducia e collaborazione”.

Nel suo intervento, Gianni ha sottolineato l’importanza della conoscenza del territorio in tempi di cambiamenti climatici, ribadendo quanto sia rilevante il ruolo degli speleologi come preziosi collaboratori nella tutela e nello studio dell’ambiente. Ha inoltre ricordato come la Toscana sia stata la prima regione a dotarsi di una legge sulla speleologia, a dimostrazione della sensibilità istituzionale verso il tema.

Lo sguardo, ora, è rivolto al futuro: “Nel 2027 – ha annunciato Guidotti – il nostro gruppo festeggerà i cento anni di attività. Un traguardo che vogliamo celebrare continuando a esplorare e raccontare il mondo sotterraneo”.

Carcaraia

Gianni, con Marc Faverjon, Susana Crespo e altri grandissimi (“un gruppo di circa 6-7 persone di varie provenienze“) ha portato a molto più di 80 km di sviluppo il Complesso dell’alta valle dell’Acqua Bianca, (noto anche come Complesso della Carcaraia o del versante nord del monte Tambura).

Gianni Guidotti – foto di Daniele Moretti

Sulle Apuane, in Toscana, nel comune di Minucciano, il versante settentrionale del Monte Tambura si apre in un ampio declivio ondulato con molti campi solcati e doline. A metà degli anni ’60 si sono sviluppate le esplorazioni, con massima attività all’inizio degli anni ’90. In questa valle ci sono una quindicina di abissi che si snodano sul Sentiero dei Meno Mille. L’Abisso Paolo Roversi, con i suoi 1350 m di dislivello e i 4,2 km di sviluppo spaziale, la grotta più profonda d’Italia, il Complesso della Carcaraia, costituito da 4 grotte scoperte e poi collegate fra loro: (Abisso Piero Saragato, Buca dell’Aria Ghiaccia, Abisso Mani Pulite e l’Abisso Gigi Squisio), l’Abisso Perestroika e l’Abisso Chimera.

In totale in questa valle sono stati esplorati decine e decine di chilometri di sviluppo di reticolo carsico sotterraneo.

Scintilena ha ben descritto la carriera speleologica di Gianni, davvero di eccezione, che va, oltre all’esplorazione, alla didattica, come istruttore SSI e in corsi CAI, ed alla divulgazione ed al soccorso in ambito CNSAS ( https://www.scintilena.com/importante-riconoscimento-della-regione-toscana-a-gianni-guidotti-per-40-anni-di-attivita-speleologica/02/14/) .

Il riconoscimento a Gianni non solo celebra una straordinaria carriera personale, ma rende omaggio a un’intera comunità di appassionati e studiosi che, lontano dai riflettori, lavora ogni giorno per esplorare, comprendere e proteggere il patrimonio naturale nascosto sotto i nostri piedi.

Un mondo silenzioso e affascinante che, grazie a figure come Gianni, continua a svelare i suoi segreti e a ispirare le nuove generazioni.

Fonte: In Consiglio – https://inconsiglio.it/comunicato-stampa/speleologia-consegnato-il-riconoscimento-a-gianni-guidotti-per-quarantanni-di-attivita/

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