Studio approfondito condotto dal Museo carsico, geologico e paleontologico di Monfalcone

Gradisca – I torrioni gradiscani continuano ad attirare l’attenzione della comunità scientifica.

Dopo essere stati oggetto di studi speleologici che hanno rivelato la presenza di acqua purissima, segno di un potenziale carsico nel sottosuolo, indipendente dal vicino fiume Isonzo, le imponenti fortificazioni suscitano ora l’interesse degli studiosi per aspetti ambientali.

Il progetto di ricerca, approvato dall’amministrazione comunale, è affidato al Museo carsico, geologico e paleontologico di Monfalcone.

L’obiettivo principale consiste nel monitorare la “qualità” dell’aria all’interno del suggestivo Torrione di San Giorgio, situato nel cuore della città.

Oltre alle misurazioni di temperatura e umidità, saranno rilevate le concentrazioni di ossigeno, anidride carbonica, gas radon e radioattività naturale.

La parte scientifica dello studio è coordinata dal geologo Graziano Cancian, noto per i suoi precedenti monitoraggi in alcune grotte del Carso isontino, anche in collaborazione con il Centro ricerche carsiche Carlo Seppenhofer di Gorizia.

Uno degli aspetti di particolare interesse è lo studio del gas radon, un elemento radioattivo presente naturalmente nel terreno.

In alcune grotte del Carso Goriziano, sono state riscontrate concentrazioni molto elevate di radon, con picchi registrati durante i mesi caldi e minimi durante i mesi freddi.

I risultati preliminari di queste prime ricerche sono stati pubblicati negli atti del Museo di Scienze naturali di Trieste, mentre una relazione specifica sulla radioattività e il radon in alcune grotte regionali, con particolare riferimento all’Isontino, è stata presentata da Cancian lo scorso anno durante il Convegno regionale di Speleologia tenutosi a Claut. Attualmente, si sta lavorando alla pubblicazione dei relativi atti.

Poiché la Fortezza di Gradisca sorge su uno sperone calcareo, che rappresenta un prolungamento delle rocce calcaree del Carso, il progetto di monitoraggio mira innanzitutto a verificare se gli stessi fenomeni osservati nelle grotte si verificano anche nei sotterranei e nei torrioni della Fortezza.

In secondo luogo, si punta ad analizzare dettagliatamente tutte le altre caratteristiche dell’aria per una durata di almeno un anno. Fino ad oggi, non sono stati condotti studi di questo tipo sul sito.

Secondo alcuni ricercatori, alcune anomalie nell’attività del radon possono essere considerate come segnali precursori di terremoti.

Tuttavia, l’argomento rimane controverso e non tutti gli esperti concordano su questa teoria. Ciò su cui vi è accordo, invece, è l’importanza di monitorare il gas radon e di aumentare i siti di controllo.

“Fino ad ora, nei sotterranei della Fortezza non sono state rilevate anomalie o accumuli di radon e anidride carbonica: tutti i parametri dell’aria sono nella norma”, conferma Ferdinando Zimolo del Museo carsico, geologico e paleontologico di Monfalcone.

Tuttavia, gli studi sono ancora in corso per fornire ulteriori dati e approfondire la comprensione di questi fenomeni.

Le ricerche scientifiche sui torrioni di Gradisca rappresentano un importante contributo alla conoscenza dell’ambiente sotterraneo di questa affascinante città fortificata, aprendo nuove prospettive per la comprensione dei fenomeni carsici e l’identificazione di potenziali rischi legati alla presenza di gas radon.

Fonte: Il Piccolo di Trieste