Stavamo sorseggiando vino, cantando davanti al fuoco con Luigi Russo e verso le 3 o forse le 4 di notte di sabato ci illuminammo al pensiero di coloro che prima o poi sarebbero andati ad esplorare le grotte marziane, probabilmente immensi tubi di lava. Fantasticavamo, dicendo: “Prima o poi, qualcuno ci andrà”.
E invece ecco la notizia, sconfortante e deprimente: Il primo speleo marziano non sarà un uomo, ma molto probabilmente un piccolo robot in grado di muoversi, rilevare, scendere e salire, oppure meglio ancora uno sciame di robot insetto che lavoreranno in staff, interagendo tra loro.
Nessuno mi toglie dalla testa che tutta questa esplorazione e interesse verso le grotte marziane cela i veri fini per spendere tutti questi soldi: Trovare la grotta dove si nasconderebbe Bin LAden e farlo saltare in aria, o senza sprecare armi sofisticate, fargli crollare l’ingresso, come fecero i romani nella conquista dell’Umbria.
I micro robot autonomi esplorerebbero più e meglio di ogni uomo, preparando poi la colonoizzazione marziana con dati certi sui primi insediamenti che potrebbero essere realizzati in grotta. Che dire…
Signora NASA, e anche signor NASO e figli NASELLI, se volete testare i vostri micro scarafaggi robot per l’esplorazione di una grotta, vi offriamo supporto e tutto quello che volete, per infilare i giocattoli esploratori dentro un profondo meandro largo solo 15 centimetri da cui esce tutta l’aria della Grotta di Montebuono (RI). Scriveteci, mandateci una mail, poi dopo vi facciamo pure asaggiare il nostro vino e le nostre salsicce. Venite da noi però…

Ecco la notizia sugli speleo robot esploratori marziani

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