Gli speleologi de “Le Nottole” riportano alla luce il condottò ancora intatto, rivelando l’antica sorgente d’acqua.

Bergamo – Una sorpresa attendeva gli speleologi del Gruppo Speleologico Bergamasco “Le Nottole” quando hanno finalmente trovato il cunicolo originale della fontana del Vagine, situato a Città Alta.

Questa scoperta ha rivelato che l’acqua continua a scorrere dalle sorgenti, a tredici metri di profondità sotto la Corsarola, confermando l’integrità della struttura.

Il cunicolo appartiene a una delle fontane più antiche della città, documentata addirittura prima dell’anno Mille.

Questo ritrovamento si aggiunge alla lista delle preziose scoperte del gruppo “Le Nottole”, un’organizzazione volontaria che da decenni esplora le cavità sotterranee di Bergamo, sia naturali che artificiali, come i sotterranei delle Mura veneziane.

Nonostante la scoperta, la datazione precisa della fontana del Vagine è ancora oggetto di indagini da parte della Sovrintendenza.

Il cunicolo, lungo circa 80 metri, presenta una sezione variabile da 40 a 90 centimetri e un’altezza che va da 70 centimetri a 1 metro e 80.

All’interno del cunicolo erano presenti due sorgenti, situate sotto la via Colleoni.

Lungo il percorso, è stato anche rinvenuto un pozzo (chiuso a partire dai primi del XVIII secolo), che forniva acqua a una delle abitazioni ancora presenti lungo la Corsarola.

La scoperta del cunicolo è avvenuta dopo mesi di preparazione, durante i quali il gruppo “Le Nottole” ha ripulito la fontana dai materiali di scarto che erano stati accumulati come una discarica, tra cui vetri e resti di ferro di oltre un secolo.

Si tratta di un lavoro che ha richiesto tempo e impegno, ma alla fine ha portato a una splendida scoperta, esattamente come descritta nel 1728 da Carlo Milani, mastro della città incaricato dal Comune di verificare lo stato delle sorgenti del Vagine e del cunicolo.

La fontana del Vagine, nonostante sia ancora visibile, è stata trascurata nel corso degli anni.

Trovarla non è stato facile, ma si trova nell’omonima via del Vagine, perpendicolare a via Tassis, dove la strada incontra la Boccola, per poi salire verso la porta del Pantano.

L’accesso alla fontana si trova all’interno di uno degli archi del Carmine di epoca romana, attraverso una cancellata e alcuni gradini.

Il gruppo “Le Nottole” ha espresso la propria gratitudine al Teatro tascabile di Bergamo, che ha sede presso il Carmine, e alle proprietà circostanti per averli aiutati nell’accesso alla fontana.

Hanno inoltre ringraziato Orobicambiente e il suo presidente Giacomo Nicolini, che hanno contribuito a ripulire l’area dall’abbondante vegetazione.

L’esplorazione è partita da una piccola “finestra” visibile anche dalla strada e menzionata negli scritti di Carlo Milani.

Secondo Massimo Glanzer, membro del gruppo “Le Nottole”: “La fontana del Vagine è una delle più antiche di Bergamo, e ci sono già indicazioni sulla sua presenza prima dell’anno Mille. Non ci sbilanciamo sulla datazione, ma aspetteremo il parere della Sovrintendenza in base alle indagini che verranno condotte sui materiali e i mattoni utilizzati per costruire il cunicolo. Nella sua relazione, Milani non descrive l’intero manufatto, ma si ferma dopo 114 passi a causa della strettezza del passaggio, affermando che era difficile passare accanto ad esso, probabilmente anche a causa della scarsa illuminazione fornita solo da unapiccola finestra.

La scoperta della fontana del Vagine è stata accolta con grande entusiasmo dalla comunità locale e dagli esperti di storia e archeologia.

Questo ritrovamento offre l’opportunità di approfondire la conoscenza della storia di Bergamo e di studiare da vicino l’antica infrastruttura idrica della città.

Le autorità locali e la Sovrintendenza per i Beni Culturali sono coinvolte nel processo di studio e valorizzazione della fontana del Vagine.

Saranno effettuati ulteriori rilievi e analisi per determinare la datazione precisa della struttura e per valutare le possibilità di un restauro adeguato.

La scoperta dell’antico cunicolo del Vagine sottolinea l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale delle città.

La fontana potrebbe diventare una nuova attrazione turistica per Bergamo, attirando visitatori interessati alla storia e all’archeologia.

L’organizzazione “Le Nottole” continuerà le proprie esplorazioni nelle cavità sotterranee di Bergamo, alla ricerca di nuove scoperte che possano arricchire la conoscenza della città.

La loro passione e il loro impegno nel preservare e valorizzare il patrimonio locale sono un esempio di dedizione e amore per la storia.

Con la scoperta della fontana del Vagine, Bergamo aggiunge un nuovo capitolo alla sua storia millenaria, aprendo le porte a ulteriori studi e ricerche che contribuiranno a gettare luce su un passato affascinante e poco conosciuto.

Fonte: L’Eco di Bergamo

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