In una grotta del Nevada, esploriamo il piccolissimo habitat di un pesce tenuto in vita dai terremoti
Di Giuseppe Adriano Moro ‘Maio’
Il pesce più raro del mondo resiste in una grotta del Nevada
Si tratta di una specie a gravissimo rischio di estinzione, ma nell’ultimo anno i censimenti fatti dal US Fish and WildlifeService ‘Servizio per i pesci e la fauna selvatica degli Stati Uniti d’America’ hanno dato buone notizie.
Parliamo del Devil’s Hole Pupfish (Cyprinodon diabolis), un minuscolo pescetto che raggiunge al massimo la lunghezza di 3 cm.
Vive esclusivamente nelle acque di una grotta del Nevata(USA), la Devil’s Hole, il cui nome non è del tutto casuale.
La grotta è effettivamente “infernale” se si considera che la temperatura dell’acqua del profondo sifone, che si trova a poco più di 20 metri di profondità dall’imbocco della voragine, si mantiene costantemente a 33°C.
La temperatura potrebbe non essere un problema, di per sé, se non fosse che l’acqua più è calda, meno ossigeno disciolto può contenere; i pesci che vivono in quella grotta devono accontentarsi di concentrazioni bassissime.
Ma i problemi per questo pesce non sono finiti, perché il suo habitat è limitato allo specchio d’acqua posto all’inizio della parte sommersa della grotta.
Più in profondità, fino ai -150 m finora esplorati, non solo c’è ancora meno ossigeno, ma non c’è nulla da mangiare!
I pesci vivono su una piccola cengia, che si trova poco sotto il livello dell’acqua, l’unico punto dove la luce del sole riesce a fare crescere un po’ di alghe durante l’estate.
E di quelle alghe si nutre il pesce, non avendo alternative.
Non si tratta di una specie adattata alla vita nelle acque sotterranee: ha occhi perfettamente funzionanti e una colorazione a volte piuttosto marcata, ma di fatto esiste solamente in quello specchio d’acqua dentro la grotta diabolica.
Di quanti pesci parliamo?
Prima degli anni ’90, all’inizio dell’autunno si contavano circa 400 – 500 pesci.
Un numero decisamente basso, se consideriamo che quelli erano tutti gli individui esistenti della specie.
Ma le cose peggiorarono col tempo e i numeri scesero fino a una media di 90 pesci, con un minimo storico di 35.
In tutto il mondo conosciuto, c’erano solo 35 individui viventi di un piccolo pesce che non vive nemmeno un anno e mezzo, l’estinzione sembrava inevitabile.
Nel settembre del 2022 il US FWS ha diffuso la notizia che il censimento primaverile aveva raggiunto i 175 individui, mentre quello effettuato a fine estate aveva addirittura permesso di contare 263 pesci: un numero così elevato non veniva registrato dal 2003.
Nella primavera del 2023 un nuovo censimento ha ripetuto la conta di 175 individui, confermando la ripresa della popolazione, che rimane comunque veramente minuscola.
Gli studiosi che seguono il destino di questi pesci sono rimasti stupiti, scoprendo che l’incremento della popolazione è seguito alle perturbazioni provocate da terremoti con epicentri lontani.
In almeno tre occasioni, terremoti verificatisi in Giappone, Indonesia e Cile hanno generano nella Devil’s Hole delle onde alte fino a due metri, dato che lo specchio d’acqua sembra essere uno dei punti di emersione di un enorme acquifero.
Invece di distruggere la popolazione di pesci, questi eventi sembrano avere in qualche modo contribuito ad aumentare la disponibilità di cibo e dunque all’incremento del numero di individui.
Al momento, la popolazione di Devil’s Hole Pupfish è costantemente monitorata e per ridurre il rischio di estinzione è stata costruita una replica perfetta del suo habitat, all’interno del Ash Meadows Fish Conservation Facility, dove si trovano pesci discendenti da quelli prelevati nella grotta.
Fonti:
Death Valley National Park
US Fish and Wildlife Service
National Public Radio
Fishbase
https://fishbase.mnhn.fr/summary/Cyprinodon-diabolis.html