Domenica scorsa, la squadra composta da Francesco Cacace, Andrea Nadali e Erwin Kob ha concluso i lavori di riarmo del Vajo dell’Orsa,nell’ambito del progetto pro-canyon.

Quello che invece mi preme sottolineare è come questa forra sia percorsa da una massa di persone imbecilli, che scambiano le pareti calcaree per una lavagna. Evidentemente, abituati al concetto pago=pretendo tipico di chi fa qualcosa perchè annoiato dalla vita, stanno trasformando la forra nel  cortile della Casa di Giulietta. Per i non-veronesi, significa che usano tutti gli spazi possibili per scrivere le proprie idiozie, facendo a gara a chi fa il graffito più grande e più stupido.

È inutile che ci poniamo mille problemi sulla tutela della forra, che stiamo attenti a non calpestare una pozza di acqua stagnante perché è un microambiente da tutelare e poi ci troviamo forre stupende percorse da “clienti” che pensano di essere a Gardaland. Cerchiamo di far capire che pagare per andare in forra significa sì divertirsi, ma anche e soprattutto avere la possibilità di entrare in un ambiente straordinario e unico.

Possiamo capire che i poveretti, magari dopo aver passato una settimana in ufficio, si stiano annoiando a dover aspettare alla base della cascata i compagni che devono ancora essere calati, ma che allora si portino un mazzo di carte.

Colpa dei graffitari, ma enorme colpa di chi in forra li porta, guide e accompagnatori commerciali in primo luogo. Un po’ di autocoscienza, senza pensare solamente a far divertire chi li paga, ma tirando un sasso al momento giusto a chi il sasso lo usa per incidere!

Notizia di Erwin

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