Notizia di Riccardo Decarli

Qualche giorno fa ho mandato un messaggio per comunicare la delibera della giunta comunale di Arco (TN) che si esprimeva negativamente sull’ampliamento della cava di
Patone (Arco, TN). Un ampliamento che avrebbe portato alla scomparsa di una decina di cavità naturali, tra le quali il Bus del diaol, una delle più significative grotte trentine. In quel messaggio avvertivo però che la palla sarebbe passata alla giunta provinciale di Trento, che avrebbe dovuto prendere una decisione definitiva sulla questione.

Ebbene la giunta prov. ha deciso di concedere l’ampliamento: la cava passerà così dagli attuali 4 ettari a 9 ettari (era stato richiesto un ampliamento sino a 15 ettari), inevitabile lo sconvolgimento paesaggistico di una zona che è tra le più belle del Trentino: una valle che si apre su coltivazioni di olivi con sullo sfondo il lembo settentrionale del Lago di Garda e la rocca di Arco con il suo antico castello. Ricordo inoltre che proprio sopra la cava si trova un’oasi WWF, il “Bosco Caproni” e numerose grotte naturali.

Contro questo ampliamento i gruppi grotte del Trentino-Alto Adige, assieme alla SAT e alla Comm. Tutela ambiente montano della SAT hanno presentato una nutrita documentazione all’ufficio VIA e al Comune di Arco. Ne ho parlato personalmente anche con il vice-presidente della giunta provinciale (a onor suo va detto che ha votato contro l’ampliamento assieme ad una consigliera dei Verdi), ma alla fine la giunta ha deciso di deturpare definitivamente la zona. Nonostante la batosta intendiamo proseguire: invieremo altra documentazione e osservazioni agli uffici competenti e vogliamo sensibilizzare tutti sulla vicenda, anche perché in Trentino tra dieci giorni si tengono le elezioni amministrative provinciali: che la responsabilità di chi dà il via ibera a simili schifezze sia nota a tutti!

Chi fosse interessato ad approfondire la questione e a ricevere il materiale che abbiamo prodotto (rassegna stampa, doc. inviati alel varie istituzioni ecc.) può contattarmi direttamente.

Riccardo Decarli

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