Notizia di Luca Girelli

Articolo dal Corriere dell’Umbria di venerdì 18 aprile 2003, pag. 12 di Rita Boini

Partecipata assemblea a Costacciaro. Ma qualcuno paventa danni per la montagna

Grotte aperte, il progetto va avanti

Monte Cucco: ora si attende il placet della Regione

COSTACCIARO – Da anni si parla di un progetto per l´apertura ai turisti delle grotte del Monte Cucco, considerate dagli
esperti di interesse mondiale e della valorizzazione turistica del territorio del parco, che interessa direttamente 4 comuni: Costacciaro, Fossato di Vico, Scheggia e Pascelupo, Sigillo. E´ prevista un´ulteriore apertura esterna della grotta dalla parte di Costacciaro, in aggiunta a quella attuale, dalla parte di Sigillo. I committenti del progetto assicurano che a fronte di molti vantaggi non vi sono controindicazioni: il rischio di inquinamento ambientale o di danni alte grotte non esiste, sono state prese tutte le precauzioni. Ma c´e anche chi ammonisce sui rischi cui comunque si può andare incontro e chi manifesta forti dubbi sul progetto. Tra questi i Verdi e un fronte trasversale che vede coinvolti anche speleologi ed esperti. Il progetto e arrivato ormai allo stadio finale, la sua presentazione ufficiale è avvenuta a Costacciaro mercoledì sera. All´incontro erano presenti tutti i sindaci dei Comuni interessati, tranne il primo cittadino di Costacciaro, assente giustificato e un folto pubblico. Mancava la rappresentanza ufficiale dei Verdi, che pero sostengono di non essere stati ufficialmente invitati alla presentazione e che comunque non era opportuno presentare il progetto prima che venisse esaminato a livello più alto. Al problema si stanno interessando anche membri della comunità scientifica internazionale. la questione interessa non solo le grotte, il parco e chi attorno a esso gravita ma anche le persone il cui rifornimento idrico proviene dalla fonte di villa Scirca, alcune centinaia di migliaia. Emilio Bellucci, vicesindaco del Comune di Costacciaro e presidente Dell´Ente Parco, si dice soddisfatto della serata di presentazione, nel corso della quale sindaci e molti dei consiglieri comunali hanno sottoscritto un documento che appoggia il progetto. Ora, dice, la Regione, era presente l´Assessore Danilo Monelli, inizierà la valutazione di impatto ambientale, necessaria per l´approvazione: se questa venisse data i
cantieri potrebbero aprire addirittura in agosto. II progetto, dice Bellucci, prevede la seconda apertura e la realizzazione di percorsi interni, realizzati in modo tale che le strutture in acciaio siano rimovibili senza lasciare tracce. Navette porteranno all´interno del parco i turisti, che avranno due possibilità. Di dedicarsi solo alla visita delle grotte o fare una passeggiata guidata per tutto il parco, con visita, volendo, alle grotte. Bellucci e certo che la valorizzazione turistica porterà.solo vantaggi: “la montagna e sempre stata utilizzata, come pascolo, per il legname, c´e la gente che ci vive, non un´oasi. Gli speleologi paventano l´uso da parte degli escursionisti, a torto”. Franco Salvatori, presidente del Cens, non c´era alla presentazione del progetto, di cui dice: “Non lo conosco, ma penso che la valorizzazione delle grotte sia giusta, se è fatta bene. Le nostre grotte sono un elemento naturalistico di valore internazionale. Non si deve incidere sull´ambiente, ma se si aprono ai soli speleologi se ne limita la conoscenza. Le grotte di Frasassi sono visitate da decine e decine di migliaia di visitatori, non ne hanno risentito, al contrario l´economia della zona ne ha tratto notevoli vantaggi´. Speranzoso dei benefici delI´apertura delle grotte anche Natale Vergari, neanche lui era presente alla presentazione del progetto, presidente dell´”Università degli Uomini Originari´, l´antichissima comunanza agraria, che è in pratica la ´padrona´ della montagna, tanto che per poter dare atto al progetto è stata necessaria una convenzione Vergari afferma che e sempre stato favorevole al progetto, la prima stesura era stata commissionata dalla comunanza agraria. Quello a cui tengono gli “uomini originari” è il rispetto della natura che, dice Vergari, hanno tenuto intatta per quasi mille anni.
Rita Boini

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