Formidabile in strettoia, non supera neanche un salto da un metro. La velocità a cui il robot può muoversi è di circa of 1.35mm/s. Abbiamo ancora tempo per divertirci ad esplorare

Il prototipo robotico prende ispirazione dai lombrichi, imitando per la prima volta la loro morfologia e relativo funzionamento.

Lungo 45 cm e pesante 605 grammi, è il primo modello di robots che potranno essere usati per l’esplorazione di spazi sotterranei, spazi confinati e grotte di altri pianeti.

Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) a Genova ha realizzato il primo robot ispirato alla deambulazione dei lombrichi.

Il robot lombrico è l’ultima invenzione prodotta dal gruppo di ricerca; il prototipo è lungo 45 centimetri e pesante 605 grammi.

Il prototipo è stato descritto sulla rivista internazionale Scientific Reports del gruppo Nature, e rappresenta un primo modello di tecnologia bioispirata applicabile in futuro per l’esplorazione sotterranea, in spazi confinati e di altri pianeti.

I lombrichi strisciano, sia dentro che sulla superficie del suolo, alternando la contrazione di strati muscolari, i quali generano onde peristaltiche retrogade.


Il gruppo di ricerca ha tradotto tali caratteristiche in nuove soluzioni robotiche, in particolare per replicare i movimenti muscolari, il volume costante della cavità interna (celoma) e la presenza di setole sul corpo.

Il funzionamento del prototipo, progettato dal laboratorio di BioInspired Soft Robotics diretto da Barbara Mazzolai, viene descritto in dettaglio sulla rivista internazionale Scientific Reports. Il robot lombrico potrebbe essere utilizzato per l’esplorazione sotterranea.


I movimenti dei muscoli antagonisti sono stati replicati attraverso la realizzazione di attuatori soffici peristaltici (PSA); ogni attuatore può allungarsi o contrarsi quando l’aria viene pompata all’interno o all’esterno.

L’intero corpo robotico è costituito da cinque di questi attuatori, collegati tra loro.

Ogni segmento diventa più corto e più ampio nella circonferenza, spingendo verso l’esterno lungo la parte radiale, mentre i muscoli longitudinali della camera interna si contraggono.

Ogni singolo attuatore può allungarsi di 10.97 millimetri con una pressione positiva di 1 bar e una massima compressione di 11.13 millimetri a una pressione negativa di 0.5; si hanno così in un solo unico modulo sia forze radiali che longitudinali.

La velocità a cui il robot può muoversi è di circa of 1.35mm/s.

Il movimento del robot su superfici piane è stato ottimizzando inserendo piccole pastiglie di materiale ruvido per generare attrito passivo, ispirandosi così alle sete presenti sul corpo dei lombrichi.


Le applicazioni che tali robot lombrichi potrebbero avere in future sono molteplici, dall’esplorazione sotterranea, dalle operazioni di scavo e ricerca, oltre che l’esplorazione di altri pianeti.

Traendo ispirazione dalla natura è stato quindi realizzato un robot che potrebbe essere utilizzato per l’esplorazione sotterranea sia sulla Terra che su altri pianeti.

Considerando che striscia e basta e non riesce a superare neanche un metro di dislivello, crediamo che l’esplorazione di grotte sia impossibile.

Le Scienze: https://www.lescienze.it/news/2023/03/01/news/iit_un_nuovo_robot_lombrico_per_le_esplorazioni_sotterranee_del_futuro-11469479/

Punto Informatico: https://www.punto-informatico.it/robot-lombrico-come-funziona-prototipo-iit/

30Science.com https://30science.com/2023/03/news/ricerca-italiana-iit-un-nuovo-robot-lombrico-per-le-esplorazioni-sotterranee-del-futuro/

Articolo originale: https://www.nature.com/articles/s41598-023-28873-w