Notizia da Basili Annalisa e Roberto Nini dell’Associazione Subterranea.

Che i sotterranei di Narni celassero ancora molti segreti, i volontari dell’Associazione Subterranea, lo avevano sempre sospettato ma le ultime scoperte ne hanno dimostrato l’importante tenore. E’ spuntato infatti, durante l’ultimissimo scavo archeologico, un vero e proprio tesoro, uno dei ritrovamenti più importanti fatti a Narni negli ultimi anni.
Un pò di storia. L’Associazione Subterranea negli ultimi due anni, ottenuto il permesso dalla Sovrintendenza archeologica dell’Umbria, aveva iniziato un primo sondaggio lungo la navata centrale della chiesa di Santa Maria Maggiore ora San Domenico. Tutto era iniziato con il sollevamento casuale del pavimento posizionato negli anni 70 durante una fase di ristrutturazione. Nel corso di questo primo sondaggio il sottosuolo svelò gli importanti resti di una cripta databile al XII secolo, la struttura originale della chiesa prima dell’avvento dei Domenicani. Questi primi scavi sono stati presentati durante il convegno di fine settembre su “La Chiesa di Santa Maria Maggiore e i Domenicani a Narni” che fece luce anche su di un importante documento rintracciato negli archivi locali e che citava di come questa chiesa avesse conservato nei secoli le spoglie del secondo patrono di Narni San Cassio. Il ritrovamento della cripta, unito al documento attestante la presenza del sepolcro del santo patrono nella chiesa, ha spinto i volontari a proseguire gli scavi nel tratto sottostante la scalinata che portava al nuovo presbiterio. I sacrifici sono stati ampiamente ripagati quando nelle notti scorse (la chiesa infatti sarà trasformata in auditorium ed è ora cantiere ed i ragazzi possono lavorarci solamente durante le ore notturne) è stata intercettata un’abside. Questa struttura semicircolare fa parte anch’essa della chiesa del XII secolo, è perfettamente conservata e ha in situ i resti di interessantissimi affreschi. Questi, di fattura incantevole, sono perfettamente conservati ed i colori sono ancora particolarmente vivaci in quanto preservatisi dall’incuria del tempo perché nel corso dei secoli ingrobati in una tomba. Fra questi un Cristo benedicente in stile bizantino fra i più antichi, quindi, mai ritrovati nell’intero territorio comunale. Gli importanti ritrovamenti serviranno ancora di più a comprendere la storia del territorio narnese di quell’epoca. Ora, scopo dell’Associazione, è quello di far si che i nuovi tesori emersi possano rimanere visibili alla comunità. I lavori di ristrutturazione posti in essere dal Comune di Narni per rendere la chiesa un auditorium rischiano infatti di porre una pesante pietra tombale sulle strutture riemerse. Con un progetto mirato, infatti, magari con strutture in vetro o simili, si potrebbe rendere visibile la chiesa come era nella sua conformazione originaria permettendone la visione dall’alto e rendendo la chiesa un “museo di se stessa”.
Tutto il materiale scoperto è allo studio dei volontari, laureati e laurendi, dell’associazione e degli incaricati della Soprintendenza ai beni monumentali dell’Umbria nelle persone dell’architetto D’Avanzo e della dott.ssa Romano e sotto la supervisione della direttrice dell’ente, la dott.ssa De Angelis.
Si spera di avere a breve altre interessanti notizie, soprattutto quella del ritrovamento del sacello del vescovo patrono San Cassio.

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