Il Proteus anguinus, salamandra cieca, il nostro simpatico amichetto che ha dato il nome ed il logo a qualche gruppo speleo, dimostra di avere una resistenza tale da incuriosire gli scienziati.
Come sappiamo noi speleologi vive bellamente in acqua nelle grotte ed è cieco e rosa proprio per il suo adattamento al mondo sotterraneo. E’ l’anfibio che vive di più nonostante le sue limitate dimensioni (30 cm max) ed il suo lieve peso (20 gr. max), infatti di norma più sono piccole le creature e più hanno vita breve a causa di un accellerato metabolismo. Il Proteo ha un metabolismo diverso dai suoi simili ma non sono state riscontrate in lui insolite attività antiossidanti che potrebbero spiegarne la vita lunga.
Dal 1952 gli scienziati stanno studiando il proteo in una stazione di ricerca presso Moulis nel distretto di Saint-Girons in Francia. In questo posto più di 400 esemplari di questa creatura a rischio estinzione sono monitorati dal CNR francese ed in modo particolare vengono ora studiati dagli ecofisiologi dell’Università Claude Bernard di Lione. L’ottimo nella notizia è che per riuscire a capire di più come mai ci sia questa predisposizione (probabilmente genetica) al vivere a lungo, gli scienziati dovrebbero uccidere gli animali e studiarne il sistema cellulare e mitocondriale ma non vogliono farlo per la rarità dell’animale.
Il segreto quale potrebbe essere anche? Il Proteo si muove di rado per mangiare e riprodursi (ogni 12,5 anni!!!) non ha predatori e conduce una vita senza stress.
Quindi amici miei… se volete vivere tanto quanto un Proteo non arrabbiatevi… 😉

Maggiori informazioni sul sito Physorg

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