Spedizione Speleologica del GSB-USB in Bosnia-Erzegovina 2017
Anche nel 2017 il Gruppo Speleologico Bolognese e l’Unione Speleologica Bolognese hanno condotto
esplorazioni nelle grotte del paese balcanico. Quest’anno ha partecipato alla spedizione anche il Gruppo Grotte di Novara.
Le ricerche si sono concentrate nelle municipalità di Rogatica
e Sokolac in stretto rapporto con le autorità locali e nella zona di Bosanski Petrovac .
A Rogatica, nel canyon di Praca, zona dove negli anni precedenti è stata esplorata dai bolognesi la Grotta
Govjestica, attualmente la più lunga della Bosnia, è stata esplorata la Grotta Pogorelica per oltre 1200 m
affrontando difficili risalite e la discesa di un pozzo di 60 metri che ha consentito di mappare centinaia di
metri di gallerie in zone altrimenti non accessibili. All’interno della cavità sono state rinvenuti interessanti
segni di frequentazione umana.
Sopra alla Pogorelica è stata esplorata la grotta Paovici, inghiottitoio a monte del sistema.
Nella zona di Sokolac, oltre alla conclusione dell’esplorazione di alcune grotte scoperte negli anni passati
(Megara e Krinje)è stata percorsa e rilevata la grotta Ledenica, da affrontare con perizia in quanto sifonante
nei primi metri anche con poca pioggia.
Sono state condotte ricerche nell’area protetta delle sorgenti del fiume Biostica. Qui sono stati rilevati
l’intero percorso fossile superiore, quello intermedio semiallagato e quello più basso dove scorre il
torrente. Le ultime due grotte sono state congiunte transitando uno stretto cunicolo non visto negli anni
passati. Si è trattato di un’esplorazione condotta in freddissime acque sorgive ed in ambienti sifonanti, che
hanno richiesto l’impiego di mute di neoprene da 5 mm.
In zona è stata inoltre individuata e documentata la grotta Petnjik di Zulj, risorgente attiva, importante sito
riproduttivo di pipistrelli.
Nella zona di Bosanski Petrovac in due giorni di sopraluoghi sono state esplorate due particolari cavità,
denominate Voragine Tepui e Voragine Smoljana con impressionanti pozzi di ingresso, sviluppo
suborizzontale con enormi gallerie anche se di lunghezza limitata. Altri ingressi sono stati individuati per
future spedizioni.
Come consuetudine, verranno fornite alle autorità locali dettagliate relazioni circa le cavità esplorate,
unitamente alle documentazioni topografiche e fotografiche curate dalla spedizione bolognese.
La costante collaborazione con le autorità bosniache, di entrambe le entità interne, ha portato negli anni il
GSB-USB a rappresentare la punta avanzata delle ricerche ipogeee nel paese, favorendo lo sviluppo
dell’attività speleologica locale e il superamento – almeno in quel campo – delle barriere etniche e religiose.

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