II Congresso Nazionale di Archeologia del Sottosuolo
L’acqua, il fuoco ed i luoghi del sacro in cavità
Orte, 6-9 aprile 2007

Con il Secondo Congresso sulle Cavità Artificiali si desidera ribadire quanto affermato con forza nel primo appuntamento di questa serie, tenutosi a Bolsena nel dicembre del 2005: solo la multidisciplinarietà nello studio degli ipogei può produrre nuovi risultati. Le indagini condotte dalla speleologia italiana hanno consentito di approfondire le ricerche, talvolta nel vero senso del termine, proseguendo laddove l’archeologia si è dovuta arrestare, per mancanza di attrezzature e di metodologie consone a procedere in cavità. D’altro canto, però, esplorazione e documentazione non bastano, seppure siano un primo passo nello studio di un manufatto. Occorre quindi che altre competenze intervengano, se si desidera che la ricerca si sviluppi nel giusto senso e acquisti maturità. In questo incontro l’Archeologia del Sottosuolo desidera sviluppare ed unire le varie specializzazioni scientifiche per l’indagine dei manufatti sotterranei che il Passato ha tramandato, a testimonianza della cura nella gestione degli elementi fondamentali alla vita (l’acqua e il fuoco) e nella definizione di spazi per un credo comune ad ogni essere umano.

Luogo e data: Orte, 6-9 aprile 2007.

Durata: 3 giorni e mezzo (inizio lavori il venerdì e conclusione il lunedì di Pasqua).

Tema: Manufatti sotterranei realizzati dall’Antichità all’epoca moderna, in Italia e nel Mondo.

Coordinamento: Stefano DEL LUNGO (archeologia), Gianluca PADOVAN (speleologia).

Svolgimento dei lavori: Il Congresso si articola con molteplici interventi di carattere scientifico (durata massima 25/30 min. l’uno), concentrati nelle ore della mattina (inizio lavori alle ore 9.00 e svolgimento sino alle ore 13.00) e accompagnati dalla proiezione di filmati. Il pomeriggio, nei tre giorni del congresso, si prevedono visite guidate al ninfeo e alla rete dei cunicoli (I giorno), alla necropoli rupestre di S. Bernardino (II giorno), al porto fluviale di Seripola e al sovrastante castello (III giorno), con l’eventuale aggiunta dell’abitato rupestre di Palazzolo e delle catacombe di S. Eutizio.

Attività collaterali di promozione:
Proiezioni in 3D, di Guglielmo Esposito (paesaggi tridimensionali)
Mostra fotografica e documentaria sul tema “Le cavità artificiali in Italia” ed esposizione di materiali.
Presentazione degli Atti del I Congresso, tenutosi a Bolsena (VT) nel 2005.

Pubblicazione degli atti: interamente a carico del coordinamento. Ogni Autore che lo desideri potrà acquistare gli atti presso: British Archaeological Reports.

Acquisto degli Atti: gli Atti potranno essere ordinati a:
British Archaeological Reports, John Hedges, 7 Longworth Road, Oxford OX2 6RA, England
E-mail: publishing@barhedges.com
www.barhedges.com

PARTECIPAZIONE
Occorrerà trasmettere l’abstract del lavoro con cui s’intende partecipare al Congresso, in lingua italiana e in lingua inglese, al Comitato Organizzativo entro e non oltre il 21 dicembre 2006, al seguente indirizzo e-mail: fnca@teses.net

Chi intende partecipare con mostre e/o filmati dovrà informare il Comitato Organizzativo entro e non oltre il 21 gennaio 2007, scrivendo al seguente indirizzo e-mail: fnca@teses.net

ACCOGLIENZA
Entro il mese di Dicembre sul sito della Federazione Nazionale Cavità Artificiali (www.fnca.teses.net) vi saranno le indicazioni di alberghi, agriturismo e B. & B., disponibili.

EDIZIONE DEGLI ATTI
Il Comitato Scientifico ha l’incarico di esaminare i lavori pervenuti, riservandosi di richiedere integrazioni o di non accettare quelli non aderenti alle norme indicate. Si prega di seguire scrupolosamente tali norme al fine di ottenere un buon risultato per tutti i partecipanti.

Norme per gli Autori

I singoli lavori andranno suddivisi come segue e nel seguente ordine; inoltre ogni capitolo dovrà essere suddiviso in paragrafi:
– Titolo del lavoro senza sottotitolo.
– Nome e cognome degli Autori in ordine alfabetico.
– Sommario di 10 righe in italiano, tradotto in lingua inglese.
– Inquadramento geografico.
– Inquadramento geologico.
– Inquadramento storico e archeologico.
– Il progetto d’indagine.
– Rilievo planimetrico.
– Descrizione della cavità o delle cavità in esame.
– Analisi, sintesi e conclusioni.
– Bibliografia.
– Elenco di tutti coloro i quali hanno partecipato ai lavori, oltre agli Autori.

Gli scritti

– Ogni lavoro non dovrà superare le 50 cartelle; le cartelle si intendono da 3.600 battute.
– Il testo andrà presentato in Times New Roman corpo 11.
– I testi vanno trasmessi in duplice copia su supporto digitale (floppy disk o cd-rom) e salvati come documento Word (sia per PC, sia per Macintosh), senza interruzione di sezioni, ma dividendo il testo per capoversi.
– Occorrerà unire una copia cartacea del dattiloscritto.
– I dattiloscritti non devono riportare note fuori testo.
– In coda al lavoro andranno composte la bibliografia; l’elenco delle didascalie e quello di quanti hanno partecipato al lavoro, pur non figurando tra gli autori.

Testo

– Passi in lingua italiana, frasi e parole in lingua straniera vanno citati tra virgolette (es.: «Le grisou n’existe pas dans toutes les houillères»).
N.B.: per il latino umanistico valgono gli stessi parametri adottati nelle citazioni in latino classico.
– Passi, frasi e parole in lingua latina vanno citati in corsivo senza virgolette (es.: ars longa, vita brevis).
– Alle indicazioni metriche va fatta seguire l’abbreviazione corrispondente (es.: 2.5 m).
– Si invita, se possibile, a ridurre le misure a un unico indicatore (es.: solo metri).

Citazioni bibliografiche e bibliografia

– Le citazioni bibliografiche si collocano a seguire la frase citata, o a seguire un determinato argomento da cui si è tratto il concetto; ad esempio: «….la cui geometria di estrazione detta “a camere e pilastri” o “a pilastri abbandonati” è rimasta in uso fino al nostro secolo» (Gerbella 1948, vol. II, pp. 80-94. Cherubini, Sgobba 1997, pp. 55).
– Tutti i riferimenti bibliografici contenuti nel testo e nelle didascalie delle immagini andranno raccolti nella bibliografia finale, composta in ordine alfabetico.
Ad esempio:
– Cherubini C., Sgobba D. 1997, Le cave sotterranee di tufo pugliesi: descrizione degli ipogei e valutazione di stabilità, in AA.VV., Atti del IV Convegno Nazionale sulle Cavità Artificiali (Osoppo 1997), Club Alpinistico Triestino, Trieste, pp. 51-68.
– Gerbella L. 1948, Arte Mineraria, Milano, II voll.
Nel caso siano citate più pubblicazioni del medesimo autore edite nello stesso anno, si aggiungerà alla data una lettera dell’alfabeto, minuscola (es.: Recanatini, A. 2002 a, etc.).

L’apparato iconografico

– A corredo vi dovranno essere il rilievo planimetrico e non più di 20 immagini tra foto e tavole.
– Il rilievo planimetrico, a china o in CAD, dovrà essere eseguito in scala non superiore a 1:100. Le tavole dovranno riportare cartiglio, orientamento e scala metrica.
– Il cartiglio dovrà riportare la denominazione assegnata all’ipogeo, i nomi dei rilevatori, il nome di chi ha eseguito la restituzione grafica, il numero di catasto o i suoi dati identificativi, l’anno, la scala.
– Il rilievo in formato CAD (DWG o DXF) dovrà essere accompagnato da una stampa in formato A4 di ottima qualità.
– Le foto e le tavole dovranno essere scansite in formato JPG (o EPS) alla massima qualità e fornite su cd, con allegata copia cartacea.
– Ogni immagine, rilievo compreso, dovrà essere completa di numerazione progressiva, didascalia, eventuali rimandi bibliografici secondo quanto già specificato per le citazioni nel testo. Dovranno essere indicati nel testo i punti d’inserimento dei rimandi alle illustrazioni.
Ad esempio: …. e fu esplorato nel 1984 dal Gruppo Grotte Milano (Fig. 5).
– La didascalia di ogni immagine dovrà essere così redatta, con il solo testo in corsivo:
es.: Fig. 13. Pianta della cisterna situata sotto Piazza Mercato delle Scarpe a Bergamo Alta, studiata dall’Ass. S.C.A.M. nel 1997. Restituzione su CAD di Amedeo Gambini (Archivio Associazione S.C.A.M.).

Numero identificativo per la cavità artificiale

Ogni cavità artificiale trattata andrà indicata con il numero di catasto. Per l’assegnazione del numero catastale si può utilmente consultare il sito della Federazione Nazionale Cavità Artificiali: www.archeologiadelsottosuolo.it alla voce CATASTO.
Il numero identificativo sarà così ipoteticamente composto: [CA 00001 LO MI]
CA: cavità artificiale
00001: numero progressivo
LO: regione Lombardia
MI: provincia Milano

Se l’ipogeo non ha numero catastale, potete riportare quello richiesto senza inserirlo tra le parentesi quadre.

Per la Federazione Nazionale Cavità Artificiali
Gianluca Padovan

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