Notizia da Francesco Sauro

Ciao a tutti, giro alcune notizie sul campo organizzato dall’A.S.PRO.S. alla grotta di Su Eni Istettai, l’abisso più profondo della Sardegna, a cui hanno partecipato quattro isolani e quattro continentali del Gruppo Speleologico Padovano. In totale 101 ore di permanenza in grotta con il tentativo, riuscito, di superare la frana terminale a valle. Ancora moltissimo resta da fare ma le esplorazioni sono molto impegnative solo già per arrivare al campo interno sulle rive del collettore del Supramonte. Tante strettoie, un sifone in apnea, frane e molte difficoltà che rendono quest’esplorazione molto affascinante ma anche molto difficile. Le attività continueranno durante l’estate con altri campi interni. Si sta inoltre anche portando avanti un progetto di tracciamento che vede monitorate le più importanti grotte della zona e la risorgenza di Su Gologone. Ma di questo sentirete certamente parlare in futuro. Vi allego le mail girate in lista speleosar da Vittorio Crobu e Carla Corongiu dove potete meglio leggere dei dettagli del campo. Altre info e poche foto su http://labisso.blogspot.com/2009/07/101- ore-nel-ventre-del-supramonte.html
Un saluto e complimenti anche per le altre esplorazioni di cui leggo in questi giorni (Griigna e Dorgali) Francesco Sauro

Saluti a tutti, vi faccio un brevissimo aggiornamento dalla profonda Istettai. Il campo interno di 5 giorni è stato completato, duro come immaginavamo ma ben attrezzato e con tanta buona compagnia che ha reso le attività piùl leggere del previsto. Gli obbiettivi principali sono stati centrati appieno e così abbiamo superato la frana terminale denominata “alle cipolle” per entrare nei rami degli “Ocho Hombres” insomma la grotta continua ragazzi, non c’era dubbio, si scendeeeee! Le risalite hanno aperto un altro mondo sconosciuto, con grandi gallerie e sale stupende, il fiume sempre udibile e impetuoso mantiene un l’atmosfera severa e dopo 101 ore la sotto a prender freddo, a combattere dentro di noi pensieri belli e brutti, sforzi indicibili, botte in ogni dove che hanno lacerato carne, tute e zaini… il sole ed il silenzio del supramonte si sono trasformati davvero in un oasi, non abbiamo disdegnato la giornata al mare del giorno dopo, l’estate è davvero facile fuori da Istettai. Abbiamo documentato con oltre due ore di video parte della grotta e le attività di disostruzione e campo, con un impegno ferreo e determinato. Che dire? Istettai o la ami o la odi in modo sempre intenso, non ci lascia mai il pensiero di quello che ancora il fiume ha da raccontarci. Vorrei aggiungere una mare di cose, cose che vi racconteremo magari a quattr’occhi o i prossimi giorni. Passo ai ringraziamenti ma senza nomi ora, voglio abbracciare tutti quelli che hanno reso possibile questa manovra non di poco conto, specialmente a chi fuori ha trasformato la nostra stanchezza del ritorno in una grande festa notturna con tante prelibatezze e una calda apprensione che solo gli amici sanno dare, tutto questo non si dimentica il resto corre via…
Grazie Vitto

La frana finale del Collettore è stata superata alle ore 23 dell’8 Luglio! Siamo partiti dal salone R.Mulas alle 14 e alle 19 abbiamo iniziato a lavorare “Alle Cipolle”. Sono state 4 ore di duro lavoro, al freddo, in mezzo all’acqua lontano da tutti e da tutto. Eravamo davvero stanchi e poco entusiasti e solo una volta oltrepassati i massi di frana abbiamo riacquistato quel poco di energie rimaste. Abbiamo esplorato gli strani ambienti del Collettore per un centinaio di metri o forse più, la grotta non è per nulla scontata, gli ambienti sono maestosi ma complessi, numerosi i passaggi in disarrampicata, il rombo del fiume compare all’improvviso per poi dileguarsi chissà dove…adesso saremo circa a 470m di profondità…tutto il resto è da scoprire nelle prossime uscite! Il ritorno al campo è stato un oblio, massima concentrazione per non sbagliare neanche un passo lungo la complicata via del rientro, assonnati abbiamo barcollato e ci siamo trascinati per quattro lunghe ore e solo alle cinque del mattino siamo arrivati al campo, distrutti ma felici e soddisfatti!In quei cinque giorni la sotto avremo nominato il maialino arrosto che ci attendeva sabato almeno un centinaio di volte..è stata la forza trainante della spedizione!! Quindi un ringraziamento speciale a chi da fuori ci ha pensato e ci ha accolto calorosamente..
Carla

Di

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