https://twitter.com/i/status/1012306299197902848
In Thailandia è finito un altro giorno.

Gli speleosub inglesi dopo l’immersione sono tornati fuori, non hanno trovato i bambini, non hanno rilasciato dichiarazioni.

I soccorritori da fuori cercano soluzioni alternative. Per tutta la mattinata di oggi si aspettavano le indicazioni sulle caratteristiche geologiche per effettuare un foro da fuori, con varie possibilità, una delle quali era iniziare a scavare da sopra all’interno di un pozzo naturale di una trentina di metri.
Un’altra soluzione che è stata ventilata è stata quella di trapanare la roccia per 1 km con un tubo da 6 pollici, per permettere di mandare dentro cibo e acqua. (in realtà nessuno sa se cibo e acqua sarebbero arrivati dove effettivamente sono i ragazzi, perchè nessuno sa dove siano).
Nel pomeriggio di oggi, hanno cominciato a trapanare.
A questo link di twitter ci sono le riprese di come si sta effettuando il foro:
https://twitter.com/i/status/1012314769846439939
Viene impiegata una “macchina spingitubo” che effettivamente sta trapanando con un tubo di dimensioni molto piccole, e sembra che l’unico obiettivo è quello di far uscire l’acqua dal buco per far abbassare il livello.
Le operazioni di “drilling” cioè di foratura della roccia ad un certo punto sono state interrotte ed è stato cambiata direzione di avanzamento della punta, per poter reggere alla pressione dell’acqua una volta aperto il foro.
E’ importante capire che nessuno potrà entrare da questo foro, che 6 pollici sono si e no 10/15 cm e anche se qualcuno sta parlando di “tunnel”, si tratta di un microtunnelling, tanto per parlare in modo tecnico. Probabilmente l’operazione durerà almeno 6 ore.

La situazione, per quanto vogliamo essere ottimisti, è drammatica. I bambini, se hanno raggiunto una zona asciutta al momento della piena, sono da sei giorni senza cibo dentro la grotta, ad una temperatura che per quanto può essere alta trovandoci in zone calde, è sempre abbastanza bassa per stare dentro vestiti con una maglietta.

La speranza è l’ultima a morire, molti pregano.
Per quelli come me che hanno una certa età, sembra di rivivere un brutto giorno di giugno del 1981, a Vermicino.

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