Una nuova scoperta è stata conseguita da parte del Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio di Salisano. Gli speleologi hanno esplorato nel territorio del comune di Torricella in Sabina (Rieti) un acquedotto sotterraneo di epoca romana che si sviluppa per alcune centinaia di metri. Si tratta di un sistema idraulico scavato in una formazione di conglomerati ed argille plio-pleistocenici ancora attivo e perfettamente conservato. Gli studiosi sabini hanno effettuato il rilievo e la documentazione fotografica dell’intero complesso sotterraneo che presenta strettissime analogie costruttive con alcuni dei più antichi ed importanti sistemi idraulici presenti in Sabina. L’acquedotto era stato utilizzato con il duplice intento di bonifica dei terreni sovrastanti e drenaggio delle acque e nel contempo per la captazione idraulica a scopi irrigui.
Per quanto riguarda la datazione di questo ipogeo è probabile che possa trattarsi di un’opera idraulica compiuta tra il IV ed III secolo a.C. Si tratta di un rinvenimento significativo, che permette di aggiungere un importante tassello sullo stanziamento dei romani in questa zona già a partire dalle prime fasi del IV secolo a.C. L’acquedotto si trova infatti a qualche centina di metri dal tracciato dell’antica via Salaria ed a pochi chilometri da Monteleone Sabino, l’antico municipio romano di Trebula Mutuesca. Le ricerche all’interno dell’acquedotto saranno oggetto di un convegno ed i dati raccolti confluiranno in uno studio di prossima pubblicazione.
Hanno preso parte alle ricerche, condotte sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale, Maurizio Troiano il cui aiuto si è rivelato essere fondamentale, Fabrizio Marincola, Giorgio Pintus, Maria Fierli, Laura Tron e Cristiano Ranieri.
Fonte : Il Messaggero – Mercoledì 6 giugno 2018