Il volume sarà presentato domenica 23 maggio a Belluno, al centro culturale Piero Rossi, in Piazza Piloni, alle ore 11.00.

Tra i risultati più eclatanti contenuti nel volume c’è la scoperta di cinque specie animali nuove per la Scienza, raccolte all’interno delle grotte dei Piani Eterni.

Si tratta di un Anellide: un minuscolo “lombrico” che è stato battezzato, in onore del luogo di scoperta Rhyacodriloides aeternorum (questa specie appartiene ad un genere molto antico, fino ad oggi noto solo per il lontano lago Baikal); di un nematode (un microscopico “vermetto” che vive nel sottosuolo) e di 3 specie di Crostacei, parenti lontani delle Aragoste.

“Leggiamo spesso, sui giornali, della scoperta di nuove specie animali, prima ignote alla scienza, nel cuore delle foreste pluviali equatoriali, negli abissi dell’oceano o in altri angoli sperduti del nostro pianeta. – ha dichiarato il Direttore del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Nino Martino – Crediamo di sapere tutto del nostro Pianeta, per questo la scoperta, all’inizio del XXI secolo, di nuove specie animali desta sempre in noi un po’ di stupore. La meraviglia è ancora maggiore se questa scoperta non avviene nella foresta amazzonica, ma sulle montagne dietro casa. Questo nuovo numero della collana “Rapporti” vi racconta come, oggi, sia ancora possibile scoprire specie nuove per la scienza a pochi passi da casa.

È sufficiente questo dato per far capire quale tesoro di biodiversità sia custodito dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Un tesoro fatto non solo di cervi, camosci e marmotte, aquile reali, galli cedroni e pernici bianche, ma anche di umili invertebrati che però ci raccontano, con la loro presenza, la storia più antica di queste montagne. Un passato fatto di glaciazioni e immani trasformazioni, testimoniato oggi da paesaggi grandiosi e da piccoli, insignificanti ma straordinari “vermetti”. Un monito per noi tutti, affinché nel nostro quotidiano operare si sappia aver cura della delicata e meravigliosa vita del Pianeta. Con la consapevolezza che “quel che sappiamo è di non sapere”.

Un ringraziamento va agli speleologi dei gruppi CAI di Feltre, Valdobbiadene, Belluno e Padova, per l’indispensabile assistenza fornita nelle delicate fasi di raccolta degli esemplari che vivono nel complesso carsico dei Piani Eterni”

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