Questa settimana sembra proprio essere dedicata alla preistoria della nostra penisola.
Neanderthal
La Grotta di Fumane, in Lessinia, Veneto, da molti anni è al centro di studi da parte di antropologi e archeologi; ci occupammo un pò di questa grotta in occasione del raduno Speleolessinia che prevedeva anche un incontro per raccontare della presenza umana nelle prealpi venete.

Questa sera su Rai 3 la trasmissione Ulisse si occuperà a fondo della Grotta di Fumane e della lotta al dominio del territorio tra Neanderthal e Sapiens.
Si parlerà anche del rinvenimento di un cranio di Neanderthal in un’altra grotta, nel Circeo, la famosissima Grotta Guattari, attualmente inglobata all’interno di un albergo, che è considerata un sito di altissima rilevanza.
Se pochi giorni fa abbiamo vissuto con emozione la ricostruzione del volto dell’Uomo di Altamura, lo scheletro dell’antico Neanderthal ritrovato nella grotta di Lamalunga il cui teschio è ancora incastonato (e speriamo che ci resti) all’interno di una grossa concrezione, allo stesso modo non è stata ricordata con l’importanza che merita la scomparsa del professor Vittorio Pesce Delfino, uno dei maggiori studiosi del reperto di Altamura morto proprio in questi giorni di massima notorietà di Ciccillo (così viene chiamato il Neanderthal pugliese).

Non ci sarà solo Fumane e Altamura, si parlerà anche di altri luoghi nel mondo, ma quasi sempre si parlerà di grotte, di questi meravigliosi scrigni, archivi del tempo, in cui i nostri lontani antenati trovarono rifugio dal gelo dell’ultima glaciazione, lasciandoci affascinanti testimonianze del loro passaggio.
Nelle grotte si svolgeva la vita degli uomini preistorici, siano stati essi Neanderthal o Sapiens; e nelle grotte si ricostruisce la nostra storia primordiale, la conquista di un continente europeo coperto di ghiaccio, attraverso lo studio dei reperti, ossa, denti, selci, focolai, resti di cibo, inumazioni, manufatti, statuette, dee della fertilità, simboli fallici, strumenti musicali a fiato, fino alle incredibili testimonianze lasciate da artisti della preistoria nelle grotte dell’area vicina alla Francia: Lascaux la Cappella Sistina della preistoria; la Grotta Chauvet in Ardeche con disegni ancora più antichi ed altre grotte stupende dove l’ocra rossa dei dipinti non lascia dubbi sulla complessa vita spirituale di quegli uomini che impressero le impronte delle loro mani, scene di caccia e altri simboli astratti.
Le grotte sono testimoni mute dell’evoluzione del cervello umano, di antichi riti magici, della spiritualità e dell’arte che nasce già in seno ai Neanderthal come si sta rivelando ormai chiaramente grazie alle ultime scoperte.

Questi ritrovamenti umani, insieme a quelli di resti di animali che un tempo abitavano anche la nostra penisola e ormai scomparsi, cervi, orsi e ursus spelaeus, leoni, tigri, sono una delle particolarità che si possono rilevare nelle grotte; Certo i grandi complessi carsici sono avari di testimonianze, perché si estendono per chilometri all’interno delle montagne e i Neanderthal e i Sapiens non potevano certo spingersi così in profondità, ma le grotte comunque costituiscono sempre un archivio del tempo, anche con lo studio delle stalattiti costituite da strati di calcite che nel corso dei millenni sono accresciuti attorno ad una cannula centrale, lasciando depositi di minerali che raccontano di antiche ere, di periodi lunghissimi di siccità o di variazioni climatiche antichissime.

Usate come riparo nella preistoria, divennero tempio e luogo sacro per la naturale connessione con la Madre Terra; In tutto il mondo assistiamo alla frequentazione ad uso mistico delle caverne, dagli sciamani ai nostri eremiti di ogni tempo, la grotta mette in contatto con il Sacro; Gesù nasce in una grotta, come Mitra che darà seguito al culto greco-romano dei Mitrei. Intorno all’anno 1000 sono i monaci anacoreti che colonizzano le nostre grotte per farne dei luoghi di preghiera, nel 1200 è San Francesco il poverello di Assisi che nelle grotte tra l’Umbria e il Lazio fonda numerosi eremi che diventeranno poi monasteri: Greccio con il suo primo presepe, lo Speco di Narni, il santuario della Foresta di Rieti… e seguiranno altri Santi ed eremiti, tra cui San Benedetto, protettore degli speleologi.

Poi ad un certo punto qualcosa cambia: la grotta diventa un luogo infero, molto vicino al Demonio, con i suoi mostri alati amanti della notte, i pipistrelli, o i suoi draghi di cui erano stati ritrovati i cuccioli nelle grotte slovene, quello straordinario animale che è il Proteo, o con le esalazioni e vapori luciferini, accompagnati da puzza di zolfo che emanano le grotte vulcaniche o anche solo quelle più comuni nelle fredde mattine d’inverno quando nuvi di vapore escono come da ciminiere.
Il sottosuolo diventa luogo inaccessibile, ma sempre magico, terribile e grandioso; nelle grotte e nel mondo sotterraneo vengono relegate le vecchie credenze ancestrali, i Fomori dell’isola d’irlanda, Atlantide, il Mito della Terra Cava, l’Agarthi, le Vene del Drago, il popolo dei Fanes, mentre in zone remote del mondo le grotte diventano Cimiteri, altre volte abitazioni fino ai giorni nostri con intricatissime città sotterranee, da Matera alla cappadocia nell’incredibile città di Derinkuyu. Il sottosuolo abitabile resiste agli assedi, come l’Orvieto Sotterranea, è magazzino, laboratorio, luogo dove immagazzinare acua in grandi cisterne.

Il sottosuolo viene evitato con timore reverenziale e per questo viene preservato, e arriverà ai primi esploratori scientifici così come ci era stato tramandato da quegli antichi frequentatori della notte dei tempi.

Sarà gli antropologi, gli archeologi, ma anche gli speleologi studiosi di cavità artificiali a riscoprire il passato. a svolgere la storia dell’umanità scritta a tratti incerti nelle volte dei nostri sotterranei, delle nostre grotte.

Ecco, la speleologia è meravigliosa, ed è solo una piccola parte di speleologia che ho raccontato, iniziando a parlare di Neanderthal, di altamura, di Fumane. Altrove ci sono Mondi Sotterranei inesplorati, caverne profondissime, acque sotterranee dai percorsi insondabili e l’epopea di uomini che vanno alla ricerca di una prosecuzione, di nuovi rami, ma questa, è un’altra Storia…

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