Il compagno è riuscito a dare l’allarme nonostante la scarsa copertura di rete. Recuperato dall’elicottero sanitario “Pegaso 33”. Il CNSAS si interroga sull’invio indiscriminato dell’elicottero del VVF sulla scena dell’incidente
Comunicato Stampa del CNSAS Servizio Regionale Lazio
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, servizio regionale Lazio, è intervenuto questa mattina per prestare soccorso a un motociclista vittima di un incidente mentre con la sua moto da trial percorreva un sentiero sterrato nei monti del frusinate.
L’allerta è scattata alle 10.54, quando alla centrale operativa del 118 di Frosinone è arrivata la richiesta di soccorso: a telefonare un compagno del motociclista, che dopo essersi allontanato per qualche centinaio di metri dalla scena del sinistro è riuscito a trovare un’area della montagna – tra Campo Catino e Trevi nel Lazio – con sufficiente copertura telefonica per dare l’allarme.
La centrale del 118 ha girato immediatamente la richiesta di soccorso alle squadre del CNSAS Lazio, che hanno individuato in un percorso sterrato di 11 chilometri la via più breve per raggiungere il ferito, A.V, del ’73, residente a Fiuggi. Il mezzo del Soccorso Alpino ha preso a bordo nel comune di Guarcino anche un medico e un infermiere del 118, dirigendosi velocemente verso la zona dell’incidente, identificata dal CNSAS nel territorio montano della località Pratiglio di Sant’Onofrio.
Contemporaneamente i tecnici del Soccorso Alpino Lazio chiedevano l’attivazione dell’elicottero sanitario dell’ARES 118, “Pegaso 33”, di stanza a Viterbo con a bordo un tecnico di elisoccorso del CNSAS.
Le squadre di terra hanno raggiunto il ferito, che si presentava in gravi condizioni con numerosi traumi, e iniziato le operazioni di stabilizzazione. Successivamente “Pegaso 33” ha sbarcato il tecnico di elisoccorso del CNSAS e il medico rianimatore parte dell’equipaggio: il ferito è stato posizionato su una speciale barella – con la collaborazione delle squadre di terra – verricellato sull’elicottero e trasportato all’ospedale, dove è giunto attorno alle 13.30.
Da rilevare che sulla scena dell’incidente, con le squadre di terra del Soccorso Alpino già sul posto, è stato inviato anche – non si sa da chi – un elicottero dei Vigili del Fuoco, non predisposto per interventi di tipo sanitario e senza personale sanitario a bordo. Questo mentre il velivolo predisposto per le operazioni di soccorso sanitario, dotato di tutte le apparecchiature e di personale medico, era già in volo sulla zona del sinistro. E’ importante ribadire che nel caso di persone ferite, tanto più politraumatizzate come in questo caso, gli unici interventi consentiti sono quelli effettuati da elicotteri sanitari con personale medico a bordo, come il caso di “Pegaso 33”, operante e pagato dalla sanità regionale proprio per questo. L’invio indiscriminato sul posto di altri mezzi aerei concepiti per interventi di soccorso diversi, aggrava solo lo scenario d’intervento con – tra l’altro – costi ingiustificati sostenuti dall’intera cittadinanza.