Il progetto “Profondità della Terra” raggiunge un nuovo traguardo nell’esplorazione geologica e petrolifera, scoprendo giacimenti di idrocarburi.


Il traguardo del progetto “Profondità della Terra”

La China National Petroleum Corporation (CNPC) ha annunciato il completamento della trivellazione del pozzo N.1 del progetto “Profondità della Terra”, situato nella contea di Shaya, regione autonoma dello Xinjiang.

Con una profondità verticale di 10.910 metri, il pozzo si classifica come il più profondo d’Asia e il secondo a livello globale, superato solo dal Pozzo di Kola in Russia (12.262 metri).

L’opera rientra in un’iniziativa volta a esplorare le risorse del sottosuolo e a studiare le caratteristiche geologiche della crosta terrestre.


Localizzazione e caratteristiche tecniche del pozzo nel Xinjiang

Il sito di perforazione, ubicato nell’area di Aksu, è stato scelto per la sua posizione strategica in una delle regioni più ricche di risorse energetiche della Cina.

La trivellazione ha richiesto tecnologie avanzate per affrontare le elevate temperature e pressioni presenti a tali profondità, oltre a formazioni rocciose estremamente compatte.

Gli ingegneri della CNPC hanno utilizzato strumenti di perforazione ad alta resistenza, sviluppati appositamente per operazioni in condizioni estreme.


Cronologia e fasi della perforazione del pozzo da 10.910 metri

I lavori sono iniziati il 30 maggio 2023, con l’obiettivo di raggiungere i 10.000 metri entro tempi brevi. Questo traguardo è stato centrato in 279 giorni, dimostrando un ritmo sostenuto.

La fase successiva, però, ha presentato sfide inaspettate: gli ultimi 910 metri hanno richiesto oltre 300 giorni di lavoro aggiuntivi, a causa della crescente complessità geologica.

Il completamento totale del pozzo è avvenuto dopo più di un anno e mezzo di attività.


Scoperte di idrocarburi e implicazioni per l’energia cinese

Durante la perforazione, sono stati identificati giacimenti attivi di idrocarburi, un risultato significativo per il settore energetico nazionale.

La presenza di queste risorse potrebbe contribuire a ridurre la dipendenza della Cina dalle importazioni di petrolio e gas, sebbene siano necessarie ulteriori analisi per valutarne l’effettiva sfruttabilità.

Il progetto conferma inoltre il potenziale geologico dello Xinjiang, già considerato un hub strategico per l’estrazione di combustibili fossili.


Confronto con il Pozzo di Kola: tra scienza e record storici

Il primato mondiale di profondità appartiene ancora al Pozzo di Kola, realizzato dall’Unione Sovietica tra il 1970 e il 1992 nella penisola di Kola.

Con i suoi 12.262 metri, il pozzo russo mantiene un valore storico-scientifico unico, avendo fornito dati cruciali sulla composizione della crosta terrestre.

A differenza del progetto cinese, focalizzato anche sull’esplorazione petrolifera, quello sovietico aveva finalità puramente di ricerca.


Prossimi passi per l’esplorazione geologica in Cina

La CNPC ha già annunciato piani per approfondire gli studi sui campioni geologici raccolti durante la perforazione.

L’analisi dei dati consentirà di ottimizzare le future tecnologie di trivellazione e di mappare con maggiore precisione le risorse del sottosuolo.

Parallelamente, il governo cinese ha espresso interesse a sostenere progetti simili, integrando obiettivi scientifici e industriali per rafforzare l’autosufficienza energetica.


Conclusioni: un passo avanti nella geoingegneria

Il completamento del pozzo nel Xinjiang rappresenta un avanzamento tecnico rilevante per la geoingegneria globale.

Mentre la Cina consolida la sua presenza nel settore delle perforazioni profonde, la comunità scientifica internazionale osserva con interesse i risultati emersi, in particolare quelli legati alla composizione degli strati terrestri e alla distribuzione degli idrocarburi.

Il progetto sottolinea come la collaborazione tra industria e ricerca possa aprire nuove frontiere nella comprensione del pianeta.

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