di Marina Abisso

Sigillo (PG) – 71° Corso nazionale di Tecnica
Si è svolto al CENS di Sigillo PG dal 28 agosto al 3 settembre il corso nazionale di tecnica organizzato dalla Scuola Nazionale di Speleologia del CAI, dal Gruppo Speleologico Valtiberino CAI Sansepolcro e dal CENS .

Sabato 3 settembre scorso si è positivamente conclusa l’intensa settimana del 71° Corso nazionale di Tecnica, sotto l’egida del CAI e del CENS, presso l’Ostello del Volo di Sigillo (PG)

Il primo evento formativo di questo tipo si è svolto nel 1970: la continuità del programma didattico, anno per anno ed edizione per edizione adattato al presente, ha reso possibile arrivare al risultato di più di 70 Corsi CAI, con istruttori motivati, in grado di fare gruppo e trasmettere conoscenze ed entusiasmi, con il migliore impiego degli strumenti a disposizione.
Il fine è restato lo stesso del corso pilota: la crescita del singolo nella forza della squadra, che è poi punto di forza ed anche obiettivo di ogni tipo di formazione, a maggior ragione se finalizzata alla permanenza (possibilmente temporanea) sotto terra.

Non si può immaginare la frequentazione ipogea se non in squadra, con condivisione di interessi, riflessioni, risate, sentimenti e anche qualcosa di più.

Per noi 13 allievi è stata l’occasione ideale, in aula, in palestra e in grotta, per riprendere ed approfondire diversi argomenti: in ordine sparso, fattore di caduta, carico di rottura, esecuzione consapevole delle manovre descritte nel Manuale Tecnico Operativo (MTO), preparazione ed utilizzo di materiali ed attrezzatura, sicurezza e prevenzione del rischio nella progressione individuale e di squadra, con presa di coscienza delle diverse situazioni.

Molta teoria e molta pratica sui nodi, più focus sulle forme basilari di progressione su corda e sulle tecniche di soccorso ed autosoccorso, utilizzo del paranco, teleferica, arrampicata, test dinamici di valutazione dei materiali. E ancora: geologia, carsismo, speleogenesi ed acquiferi carsici, un po’ di storia, molta terminologia e tanti esempi pratici, con lo sguardo al passato, al presente e al futuro.
I relatori/istruttori, pazienti e preparati, ognuno con la propria esperienza, hanno spaziato dalle scale al MAO, dai primordi della speleologia ai più sofisticati metodi di autoprotezione, da episodi goliardici alla testimonianza di episodi di sacrificio e grande amicizia.
L’infinita mole di nozioni teoriche e di suggerimenti pratici per le diverse situazioni, con buon ripasso della terminologia si è affastellata nella testa e piano piano (spero) ritroverà la giusta sede.
Eravamo tra inossidabili pilastri della speleologia, alcuni giovani, altri meno, ma tutti grandissimi, armati di sorriso e pazienza, di profonde conoscenze e grande volontà di trasmetterle. La collocazione è stata ideale, il cibo ottimo, la compagnia più che piacevole: non si poteva chiedere di meglio.
I nomi degli Istruttori: Luca Poderini, Daniele Mengozzi, Michele Kele Tommasi, Franco Colzi (con il carburo), Marco Maro Marovelli, Nicola Landi – genio dei nodi – , Marco Menichetti, Francesco Checco Salvatori, Domenico Nico Bocchio, Massimo Minna, Pier Luigi Sallusti, Sergio Consigli, Cristian Leonardi. Accanto a loro, Gian Maria Pesenti, INS Emerito: spero di non aver dimenticato nessuno.
E i nomi di noi allievi: Silvana Anzillotti, Martina Barazzuol, Alice Turatto, Marina Abisso, Gian Marco Ceschin, Francesco Zoah Grandolfo, Francesco Neglia, Giuseppe Alfonsi, Emma Perticai, Alessandro Rossi, Antonio Curcio, Daniela Zafrani, Alessandro Panepucci.
Marina Abisso
Speleo Club Ribaldone
9/9/2022