Il fine settimana è stato caratterizzato da due incidenti lievi che si sono verificati in grotte relativamente facili da percorrere, che hanno impegnato il CNSAS Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico in due interventi.

Un soccorritore CNSAS

Comunicato stampa CNSAS di Domenica 3 Novembre
Minorenne cade e si ferisce nella grotta di Trebiciano

Questa mattina intorno alle dieci e trenta il Soccorso Alpino e Speleologico è intervenuto a Trebiciano con diciannove tecnici – tra cui due infermieri specializzati e il medico speleologo – presso l’abisso di Trebiciano. Nell’abisso, ad una quota di 250 metri negativi, un minorenne di undici anni residente a Sežana ma di origini italiane S. (Nome) L. E. (COGNOME) è caduto mentre percorreva la ferrata della grotta assieme al padre e al fratellino procurandosi una ferita alla testa e un forte trauma cranico dopo cinque metri di volo, quelli compresi tra un ancoraggio e il successivo.
L’incidente è avvenuto al penultimo pozzo prima di raggiungere il Timavo. Quando i soccorritori sono giunti sul posto il ferito aveva quasi guadagnato l’uscita della grotta aiutato dal padre e da altri speleologi ungheresi che lo hanno aiutato a risalire dopo che aveva perso i sensi. Il bambino è stato affidato sull’ambulanza. L’intervento si è chiuso alle 12. Sul posto anche i Vigili del Fuoco.

Comunicato stampa CNSAS di Lunedì 4 novembre 2019 – Ore 09:30
Soccorsi cinque speleo bloccati nella grotta Bus del Diaol ad Arco

Verso le 9 di questa mattina i cinque escursionisti altoatesini, bloccati da ieri dentro la grotta Bus del Diaol presso Arco in provincia di Trento sono stati accompagnati fuori dalla grotta, provati ma illesi. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 era arrivata verso le 19.40 di ieri quando uno dei familiari ha lanciato l’allarme per il mancato rientro del gruppo.
Immediata l’organizzazione delle operazioni di soccorso. Sul posto è arrivata la VI Delegazione si Soccorso Speleologico del Veneto e Trentino Alto Adige, con le Stazioni di Trento, Bolzano, Verona, Vicenza e Veneto orientale, per un totale di 43 soccorritori, la Stazione di Riva del Garda e di Rovereto del Soccorso Alpino, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri.
La grotta Bus del Diaol si sviluppa in orizzontale ed è caratterizzata dalla presenza di sifoni di sabbia. A bloccare i cinque escursionisti il secondo sifone, che si è chiuso dietro di loro riempiendosi di sabbia e acqua. Situazione resa ancora più complicata dalla presenza di due cascate di acqua che continuavano ad alimentare il sifone.
Una volta compresa la situazione e stabilito un collegamento telefonico tra il campo base e i soccorritori dentro la grotta, si è provveduto a portare sul posto due pompe a immersione alimentate da un gruppo elettrogeno esterno per svuotare il sifone dall’acqua. Contemporaneamente i soccorritori con dei teli e un sistema di tubi hanno deviato l’acqua delle due cascate per evitare che il sifone continuasse a riempirsi.
Verso le 6 di mattina il sifone è stato praticamente svuotato dall’acqua e si è cominciato a scavare per togliere il deposito di sabbia che ancora ostruiva il passaggio, fino ad arrivare nel luogo dove erano rimasti bloccati i cinque escursionisti. Dopo essere stati rifocillati, riscaldati e dopo una valutazione delle loro condizioni sanitarie da parte dei medici del Soccorso Alpino e Speleologico, i cinque escursionisti sono stati accompagnati in sicurezza fuori dalla grotta e fino al campo base dai tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico.
Hanno collaborato alle operazioni di soccorso anche l’associazione Nu.Vol.A per dare supporto ai soccorritori impegnati per tutta la notte.

Fonti:
Sito del Soccorso Speleologico http://www.soccorsospeleo.it/?area%20stampa+news+soccorsi-cinque-speleo-bloccati-nella-grotta-bus-del-diaol-ad-arco

Comunicato Stampa originale:
trebiciano

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